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lunedì 28 luglio 2008

AMPLIAMENTO CAVA BERTACCHINA (Carla Padovani)

Nel Consiglio Comunale del 24 luglio è stato approvato, con 25 voti a favore (tutta la maggioranza compatta), e 10 voti contrari ( tutto il PD e Verona Civica) , il parere favorevole all’ampliamento della cava Bertacchina.
L’impressione forte di questo voto è la valenza politica, in quanto tutta la maggioranza ha fatto quadrato intorno all’assessore all’ambiente, di AN, Federico Sboarina, proponente la delibera, nonostante molti consiglieri, in separata sede, dichiaravano la loro contrarietà o il loro voto di astensione!
Per capire meglio la portata di questo voto ne racconto un po’ l’iter.
La cava Bertacchina è stata autorizzata per l’escavazione di ghiaia e sabbia, nel 1980, antecedente la legge Regionale n.44 che regola l’attività di cava, del 1982. Il volume autorizzato è poco meno di 1 milione di mc . Poiché l’autorizzazione ha un limite di tempo, nel corso degli anni è stata più volte prorogata.
Accanto ad attività di escavazione è stata autorizzata anche una discarica del II gruppo e cioè inerti( materiali edili).
Nel settembre del 2003 è stata richiesta una ulteriore proroga che è , a detta della Regione, ancora in itinere per carenza di personale!.

E’ da notare, sempre a detta degli uffici regionali, e precisamente nella persona del responsabile delle attività di cava, l’ing. Costantini, che una cava si può ritenere ancora in attività se è presente attività di escavazione o ricomposizione ambientale.
In altre parole, nonostante siano ormai 30 anni che la cava è aperta, e quindi sicuramente esaurita, e quindi 30 anni che esiste una ferita aperta sul territorio ( andare per credere), la cava è “attiva “.
Questo passaggio è fondamentale perché, sempre la L.R n. 44/ 82, all’art.44 afferma che si può concedere un ampliamento del 30%, rispetto all’originaria autorizzazione ( del 1980!), se la cava è attiva. Ma non è finita lì perchè, sempre la legge, permette ulteriori ampliamenti ( senza darne i limiti), previa una ricomposizione ambientale ( e su come deve essere la ricomposizione è tutto da vedere). In altre parole, a mio avviso, potrebbe verificarsi la situazione per cui si attiva il meccanismo: ampliamento, discarica e quindi ricomposizione, ampliamento, e così via ,tutto questo senza limiti…Oppure una ricomposizione “ blanda” e cioè ricoprire la cava di uno strato di terra di poche decine di centimetri e poi si inizia a riscavare! Il pericolo è reale in quanto da più parti si dice che circa 250/300 campi a ridosso della cava sono stati acquistati da una persona la cui attività e proprio quella di cava di ghiaia e sabbia.

Il problema che si pone, come più volte ho sottolineato in consiglio comunale, non è tecnico, come continuava a ribadire l’assessore, ma politico amministrativo e cioè la visione dell’amministrazione del futuro di questa parte di territorio che va dalla Croce Bianca al Basson: vogliamo una vera “ riqualificazione paesaggistica” dell’area, come recitano del resto le norme urbanistiche collegate al PAQE, o vogliamo che per altre decine di anni su quel territorio si apra di fatto una seconda cava Casona ( visto che questa si sta per esaurire) col rischio anche di discariche ( c’è già una autorizzazione). Teniamo presente che il territorio ovest è da decine di anni soggetto a cave , circa l’80% di tutte le cave autorizzate che insistono sul comune di Verona, si trovano in questa zona. L’assessore stesso mi diceva che questa è un’ottima area a livello estrattivo perché consente, visto che le falde acquifere sono profonde, di scavare in profondità , come del resto già è successo con la cava Casona che è profonda circa 25 metri. E’ chiaro a mio avviso che anche l’attività di escavazione ha la sua esigenza d’essere, ma il processo va regolamentato, e non lasciato di fatto solo in mano a privati senza un’attenzione al territorio e ai suoi abitanti! I cittadini di San Massimo che vantaggio hanno tratto dalla cava Speziala e Casona? Nessuno, solo notevoli disagi. Eppure la legge regionale dice che l’attività di escavazione del gruppo A ( ghiaia e sabbia), provoca un “ elevato consumo di territorio” ( non serve che lo rimarchi la legge, basta andare a vedere la cava Casona!).

La percezione che ho avuto, basata sull’iter tortuoso di questa delibera, che alla fine ha avuto un compattamento molto deciso, ad opera soprattutto della Lega Nord, oltre che di AN, è che questa delibera non conteneva solo un parere su un ampliamento che comunque la Regione avrebbe autorizzato ( come la maggioranza rassegnata diceva) ma è stato un forte messaggio politico e una chiara presa di posizione.
A conferma di questo basti pensare che un ordine del giorno che ho presentato, in cui si invitava l’amministrazione a non concedere ulteriori futuri ampliamenti, rispetto a questo, è stato bocciato dalla maggioranza . Così pure c’è stato un “ fuggi-fuggi” dei consiglieri di maggioranza, su ordine della capogruppo della Lega Nord, Barbara Tosi, per far mancare il numero legale, su un altro ordine del giorno del PD, in cui si invitava l’amministrazione a farsi parte attiva presso la Regione affinché venga ridimensionata un’area a ridosso della cava Bertacchina di più di 500000 mc, che il Piano Regionale dell’Attività di Cava ( approvato dalla Giunta regionale alla fine del 2003 e che deve completare il suo iter in Consiglio regionale) prevede come Ambito Territoriale Estrattivo. Questo è tanto più vergognoso quanto più lo stesso sindaco Tosi in una affollata assemblea al Basson ad una domanda specifica, aveva affermato che per quanto riguarda l’ampliamento, questo era un atto dovuto ( anche se la legge prevede una possibilità non un obbligo…), mentre se dovesse avanzare quest’area estrattiva così ampia lui si sarebbe attivato per ridurla! Si commenta da solo.

Altre cose si potrebbero aggiungere. Il PD è stato molto compatto e chiarissimo su questa battaglia che si è svolta in Consiglio Comunale, con interventi molto puntuali ed argomentati.
La cosa però che fa riflettere è il silenzio assordante della stampa che pur è stata presente al dibattito in consiglio. L’unico spazio che la stampa ha dato è stato per mettere in risalto una falsa e strumentale colpa che ha dato l’assessore Sboarina alla scorsa amministrazione ( su questo punto sono disponibile per chiarimenti).

In conclusione si possono fare tre osservazioni:

1. Il territorio ad ovest di Verona è da tenere sotto stretta sorveglianza, perché vi gravitano futuri grossi interventi e quindi notevoli interessi: strada di gronda, attività estrattive, area del seminario, eventuale recupero cava Casona, parcheggi scambiatori, attività “ fuori zona”, recupero del forte, recupero cava Speziala ( già l’assessore all’ambiente ha detto che lì ci sono solo “ quattro” alberi di poca importanza …), raddoppio linea Brennero ( quale è la posizione dell’amministrazione attuale? E’ sempre quella di dare la colpa all’amministrazione passata per ciò che fa comodo, mentre per ciò che le interessa prende posizioni ben diverse come su Verona Sud). Non va dimenticato inoltre che questa amministrazione, avendo fatto sopprimere la “ linea rossa” e cioè il limite fisico di espansione nel Pat anche a ovest di Verona, fa sì che questa espansione sarà a discrezione sua mentre il Piano degli Interventi del sindaco sta facendo passi da gigante…

- La seconda è che questa amministrazione sta stendendo una cortina “ fumogena” sulla nostra città costituita da prese di posizione che distraggono e “ fuorviano” la gente comune, come la lotta contro i rom, gli stranieri, le multe a chi mangia, a chi fuma, le panchine anti “ barbone”, insomma la lotta al “ diverso “ da noi, dietro cui nascondere forti interessi.

- La terza è che seguendo tutto il dibattito in commissione e poi in consiglio comunale su questo ampliamento si può affermare che la stampa nella nostra città purtroppo spesso è “ asservita” al potere e agli interessi e che non è una stampa veramente libera e a servizio dell’informazione al cittadino e alla verità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

inizieranno dei lavori nei campi adiacenti a cava Bertacchina (ampliamento ed asfaltatura della strada sterrata che porta nei campi adiacenti alla cava e asfaltatura di uno - o più - campi ad uso discarica)che sono di proprietà di una persona con attività cava di ghiaia.
Come sapere se le attività si svolgono regolarmente?
dove verificare se il passaggio dei camion è consentito da quell'accesso? e in quale misura è consentito?
nella zona, tra traforo e cava si vuole attuare uno stravolgimento totale del paesaggio attuale ed un abbassamento della qualità della vita.