
VERONA— Un quartiere nel quartiere. Bello, ecologico, «ma decisamente impattante» secondo la circoscrizione, per una zona già interessata da un forte traffico di attraversamento. Tremila nuovi abitanti, un’edificazione globale pari a 426mila metri cubi che comprende per quasi la metà case, ma anche un polo religioso e un centro commerciale-direzionale. Sono i numeri dell’Ecoborgo di Mezzacampagna, che sorgerà a San Massimo sui terreni della Curia, tra via Lugagnano e via Bacilieri. Numeri così imponenti da far decidere alla commissione Urbanistica della Terza circoscrizione di sospendere il via libera al parere a quello che tecnicamente è un Pua (Piano urbanistico attuativo): «Il progetto è bello, ma rischia di andare a stravolgere tutta la viabilità della zona. Chiediamo tempo per approfondire» , spiega il presidente leghista Luca Zanotto. L’altra sera, a illustrare il progetto ai commissari, sono andati direttamente i due architetti Maurice Kanah e Marta Laboudigue, dello studio «Kconsult» autore del progetto vincitore del Concorso di idee lanciato dalla Curia. Hanno spiegato che sull’ex area agricola del seminario di San Massimo, trasformata in edificabile da Regione e Comune (amministrazione Zanotto), sorgerà un borgo sulla falsariga di Milano Due, dove abiteranno circa tremila persone tra tanto verde ((250mila metri quadrati), laghi, campi sportivi e strutture costruite con materiali ecologici e autonomi dal punto di vista energetico. Il cantiere dovrebbe partire entro l’anno prossimo, una volta acquisiti tutti i pareri tecnici e istituzionali, e durare circa dieci anni. Il costo globale dell’intervento è stimato attorno ai 220 milioni. Sarà realizzato dalla San Massimo spa, costituita da Palladium Italia e da alcuni costruttori veronesi: Fedrigoli, Lonardi, Marconcini e altri. Il borgo sarà diviso in tre macroaree. Nella prima nascerà il polo religioso, con un nuovo seminario, centri pastorali e culturali, uffici della diocesi, sale convegni, un servizio di ristorazione mensa e una residenza anziani. Nella seconda è previsto un centro commerciale, con due edifici di dodici piani per il direzionale, caffè, negozi, spazi per il fitness e una passerella ciclopedonale avveniristica collegata direttamente con via Lugagnano. Infine l’area residenziale, collegata al resto con un ponte su un bacino d’acqua, che si comporrà di casette unifamiliari e di edifici in articolazioni a torre. Completano il complesso una piscina coperta e un piccolo parco acquatico all’aperto, un solarium, campi da tennis e da calcetto. Per Luca Zanotto il progetto delinea una bella «cittadella dei sogni» , che rischia però di far saltare l’equilibrio di un quartiere già sotto pressione come San Massimo, dove passeranno il traforo e incombe pure il nuovo tracciato del treno ad alta capacità: «I privati promettono tre rotonde e l’allargamento di via Bacilieri, però temiamo che sia poco -dice -. Il traffico dei nuovi residenti confluirà tutto sulla viabilità esistente, da via Brigata Aosta a via Romagnoli e via Anselmi fino a via San Marco. In più si porrà per San Massimo un problema di scuole, servizi, allacciamenti, fognature. Chiediamo un approfondimento, anche sulle possibili compensazioni. Loro propongono una scuola materna. Un po’ poco. Il sacrificio vale almeno il palasport che quartiere aspetta da anni» . L’opposizione, con Sergio Carollo del Pd, rimarca come l’operazione sia un grande business edilizio, con la Curia che dall’operazione dovrebbe ricavare un bel po’ di milioni di euro, buoni per risollevare i bilanci e altre ristrutturazioni: «Un’edificazione abnorme che stravolgerà la zona. Ben altra cosa da quella prevista da Paolo Zanotto, che lì aveva previsto di trasferire l’ospedale di Borgo Trento» . L’altro Zanotto non accetta scuse: «E’ l’ex sindaco ad aver dato disco verde alla trasformazione dell’area. Poteva almeno vincolarla a un utilizzo sanitario»
Nessun commento:
Posta un commento