Buona sera, sono un insegnante della scuola elementare, molto perplessa per quel che sta accadendo in Italia nei confronti della scuola. Si parla di scuola in ogni telegiornale, in ogni programma di approfondimento, ma devo dire che spesso e volentieri le notizie sono poco chiare e inducono le persone in errore. Cominciando dal principio, c'è da dire che quello che io reputo un attacco alla scuola è stato preparato già da tempo, da quando l'Onorevole Brunetta ha deciso di dichiarare guerra ai “fannulloni”, come dice lui, ed ha pesantemente indicato gli impiegati statali ed i maestri come membri di quella categoria. Si è preparato così il terreno, influenzando l'opinione pubblica su alcune gruppi di persone, che sono quasi state indicate come la causa di tutti i mali del mondo (oltre ad immigrati, Rom, poveri qualsiasi). Poi sono arrivati i decreti legge 133 e 137 con i quali si stabilivano alcune novità, più o meno gradite agli italiani: il maestro unico, in primis, unica vera panacea all'ignoranza dei nostri pargoli. Quasi tutti noi di una certa età abbiamo avuto un maestro unico e gli siamo spesso affezionati, ma da lì a dire che è il meglio...ce ne passa. Secondo le menti geniali di chi ha studiato la cosa, è indispensabile per il bambino avere un punto di riferimento unico nella scuola. E perchè mai? In famiglia di punti di riferimento ne ha almeno due, mamma e papà, e anche di più se c'è qualche nonno. Tutti noi con figli abbiamo sperimentato come i bambini anche piccoli sappiano adottare comportamenti diversi con la nonna, la mamma, papà.
Alla scuola materna ci sono due insegnanti, più quella di religione: fanno 3 punti di riferimento. Evidentemente alla primaria i bambini invece di andare avanti vanno indietro e sono capaci di gestire solo rapporti estremamente semplificati. Chissà come mai! Si svilupperanno in retromarcia.
La mia maestra mi insegnava a leggere, scrivere, far di conto, più qualche lavoretto il sabato. Io nella mia classe seconda, dove sono prevalente, insegno italiano, storia, geografia, educazione all'immagine, alla musica, motoria, inglese, attività alternativa alla religione,educazione alla cittadinanza, elaboro progetti extracurricolari. La mia collega insegna matematica, geometria, informatica, probabilità, statistica, scienze. Proprio come una volta, vero? Come fa una persona sola ad insegnare tutto questo con competenza? Ma si insiste, pur sapendo che è impossibile, che si insegnerà poco e male, anche perchè non ci sono più i bambini di una volta. Questi, tirati su da mamma Rai (o Mediaset) hanno un'attenzione di due, tre minuti al massimo, dopo di che... il vuoto!
Un'altra cosa che si dice in giro è che ci sono tre maestre per classe: è una grossa bugia, o un grosso segno di ignoranza, o di malafede. I maestri sono tre su due classi, cioè uno e mezzo per classe. Sono quasi sempre soli con gli alunni (lezione frontale) eccetto che per circa tre ore per classe in cui vengono attuate attività a gruppi: un gruppo con un insegnante riprende una cosa che non è stata ben acquisita, un altro gruppo fa cose più difficili, che si chiamano di sviluppo; questo perchè gli alunni in una classe hanno tempi di sviluppo ed acquisizione molto diversi, alcuni ci impiegano più tempo ad arrivare, altri sono veloci ed avranno attività che sviluppino ulteriormente le loro capacità.E' compito degli insegnanti cercare di portarli avanti tutti, in accordo con gli insegnamenti di Don Milani; sarebbe troppo facile escludere quelli che arrivano in ritardo. Le ore di copresenza vengono utilizzate anche per portare a gruppi gli alunni nei laboratori di informatica: nessuna scuola è dotata di apparecchi per tutti e perciò si rende necessario dividere la classe per farli lavorare . Quelle che avanzano le utilizziamo per supplenze. In classe mia non ho nemmeno un'ora di copresenza perchè insegno anche tre ore di inglese e due di materia alternativa alla religione. Non abbiamo mai abbastanza tempo per fare tutto, perciò due sere fa, quando ho sentito un esponente leghista lamentarsi per la grande quantità di insegnanti che ci sono in ogni classe (i soliti tre, di cui uno insegna, uno corregge e l'altro va in giro per i corridoi, secondo lui) mi sono sentita profondamente offesa, perchè questi vogliono cambiare una scuola che funziona senza nemmeno sapere come funziona. E la gente abbocca.
Un'altra affermazione che mi ha fatto capire quanto la nostra classe dirigente sia lontana dalla realtà del Paese, è stata quella della sig.ra Guidi, se non sbaglio presidente dei giovani industriali, che si è trovata d'accordo con la chiusura di molte sedi universitarie, aggiungendo che i nostri giovani non sono più abituati a spostarsi da casa. Ma questa signora ce l'ha un'idea di quanto costa spostarsi da casa? Si parla di affitti per una camera di 500 euro, se non di più. Una famiglia con due figli che studiano all'università in un'altra città, se ha uno stipendio medio come tante, come li deve mantenere?
Ci prendono in giro, fanno pagare agli italiani medio o poco abbienti i risultati di decenni di poca pianificazione, o peggio.
Ma i risultati si potrebbero ottenere in altro modo, senza distruggere la scuola: come mai non si sente più parlare di far pagare le tasse a tutti, anche agli evasori? Perchè non si calano i compensi dei dirigenti, che a volte potrebbero costituire il reddito fino alla morte di intere famiglie? Come mai non si obbligano i professionisti ad emettere una ricevuta fiscale, invece di ricevere spesso i soldi in nero? Il fatto è che i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Ed il governo, per cavarsela, abbatte la mannaia su uno dei pochi valori che ancora abbiamo in Italia, l'istruzione accessibile a tutti, quella che permette anche al figlio di un muratore di diventare primario o architetto. Ci rubano il futuro, in pratica, quello dei nostri figli ed anche il nostro, che dovremmo lavorare fino a duecento anni per aiutarli.
Paola Lorenzetti, maestra elementare.
Nessun commento:
Posta un commento