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giovedì 4 marzo 2010

Il quartiere fa quadrato sul centro Don Caporali (da L'Arena)


C'è l'impegno comune di aprire un confronto per trovare una soluzione per lo stabile che per 20 anni ha ospitato il Centro per anziani «Don Caporali» a San Massimo. È stato chiuso da qualche mese perché non idoneo agli standard della legge regionale. Si sono trovati d'accordo l'assessore alle politiche sociali del Comune Stefano Bertacco, il direttore dei servizi sociali dell'Ulss 20 Angelo de Cristan e il presidente dell'istituto Assistenza Anziani Ottavio Contolini lunedì scorso nell'assemblea pubblica organizzata dal Circolo Enzo Biagi del Partito democratico. Sono intervenuti anche il Consigliere comunale Carla Padovani e il capogruppo della III circoscrizione Sergio Carollo.
In un clima definito da tutti sereno, i relatori, moderati da Mauro Peroni, sono intervenuti per spiegare le ragioni della chiusura del Centro e valutare le possibili soluzioni in considerazione del legame affettivo che si era stabilito tra il quartiere e il Centro anziani. Le proposte emerse sono due: una casa Famiglia per ricoveri temporanei di anziani non autosufficienti o un Centro Diurno sempre per anziani.
«Il problema non è semplice», ha spiegato l'assessore Bertacco. «Lo stabile ha bisogno di essere ristrutturato e in questo momento né l'Agec, che è il proprietario, né il Comune hanno la disponibilità economica per farlo. Tra poco tempo aprirà in via Anselmi la nuova struttura della Città di Verona con 20 posti per il Centro diurno a disposizione del quartiere. Credo che l'ex centro anziani potrebbe essere trasformato in una casa famiglia come quella di via Taormina che richiede standard più leggeri rispetto a una casa di riposo».
San Massimo in un prossimo futuro potrà contare su 180 posti per anziani così suddivisi: la nuova Città di Verona che avrà a disposizione 120 posti letto per anziani non autosufficienti in cui saranno trasferiti ospiti di altre strutture, 20 posti per il Centro Diurno e 60 posti per ora ipotetici nell'ex seminario.
«In questo momento a Verona non ci sono più posti letto per anziani non autosufficienti», ha detto Contolini. «Si stima un deficit di circa 600 posti. Spesso mi trovo impossibilitato a dare risposte a familiari con situazioni gravi ma la speranza di trovare una soluzione non deve mancare».
«Credo che la struttura di San Massimo», conclude de Cristan, «potrebbe essere trasformata in una casa famiglia, considerato oggi un sevizio poco frequente sul territorio».

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