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martedì 28 settembre 2010

Mozione cava Speziala (di Carla Padovani)

La cava Speziala, ora dismessa, è stata per decine di anni alla ribalta ' con alterne vicende' a
dimostrazione di quanto la sua presenza abbia influito suila vita delle persone e dell'ambiente del quartiere di San Massimo.
Da una ventina di anni, da quando cioè è stata dismessa , si è molto dibattuto nel quartiere sul
destino di questo " buco". Nel frattempo la natura ha preso il sopravvento quasi a dare indicazioni sulla vocazione di quell' area, creando un fitto bosco con molte specie arboree autoctone dove trovano dimora molte specie di uccelli censite dalla Lipu.
Nell'ottobre 1995 1950 cittadini di San Massimo-Croce Bianca hanno sottoscritto un progetto di parco pubblico "Un parco per la città" intravedendo la possibilità di riscattare questa parte di territorio , così martoriata e compromessa dall'attività di scavo, creando un progetto di " parco Urbano", coinvolgendo tutte le scuole del quartiere. Oltre trenta associazioni del quartiere hanno sottoscritto tale progetto.
Nel Pat si e recepita questa esigenza indicando tale area come "area boschiva".
Recentemente è pervenuta alla 3^ circoscrizione la richiesta di parere dell'edilizia privata del
Comune, inerente ad una proposta di bonifica ambientale che prevede il pressoché totale taglio degli alberi nell’ex cava, parere negativo votato all'unanimità dal consiglio di circoscrizione il 30 novembre 2009.
La quasi totale eliminazione degli alberi è motivata dai proprietari dell'area, dalla presenza in
varie parti del terreno, a macchia di leopardo, di metalli come zinco, rame stagno, idrocarburi
e altri inquinanti, in percentuali non di tanto superiori a quelle consentite.
Considerato che
-Dal 1985 , ultimata l',escavazione, la Cava è rimasta ferma , non è stata fatta la ricomposizione ambientale, come era previsto, si è cessato il movimento di camion. Forse del materiale è stato lasciato furtivamente lungo le scarpate della cava , ma non certo sul fondo.
-L’8 novembre 1989 , con autorizzazione arbitraria del presidente della provincia, era stata concessa l’autorizzazione per una discarica di terre di fonderia, allo scopo è stato parzialmente impermeabilizzato il fondo e le sponde, con lo spessore i 1 m sul fondo e 0,5 m sulle sponde.
- Il 28 febbraio 1991 il TAR ha bloccato l’autorizzazione al conferimento delle terre di fonderia ,
che nel frattempo erano state depositate in un lotto situato a nord-est della cava;
- Nel corso degli anni è stato depositato del materiale senza autorizzazione lungo le sponde e la scarpata della cava, che è stata comunque ripulita una prima volta nel 2000 e successivamente nel 2005 con un provvedimento di bonifica e recinzione dell’ intera area;
- Dar 2005 al 2009 un custode fisso pagato dalla proprietà e residente in un prefabbricato in loco,controllava I'accesso alla cava;
-L’attività di utilizzo della cava come discarica di rifiuti speciali è inizíata nel 1989 con la proprietà della ditta A.R.E.A. s.r.l., la stessa che ora ne richiede la ricomposizione ambientale. La richiesta del taglio delle piante per procedere ad una eventuale e non richiesta bonifica, fa pensare ad una operazione volta a non far più considerare quest’area come boschiva, diventando la vegetazione al termine dell’operazione inferiore a 30% dell'area totale ( I'attuale area boschiva e di 87100 mq);
-Nel bilancio di previsione 2010 è stato accolto come raccomandazíone da parte dell'assessore all’urbanistica l’emendamento che prevedeva l'acquisizione dell'ex cava Speziala , tramite anche i proventi degli oneri relativamente al PAQUE del Seminario di San Massimo, da parte del comune per realizzare un Parco urbano.

IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

- a subordinare la concessione al nulla osta per qualsiasi tipo di intervento all'impegno di impedire comunque che la ex cava Speziala di San Massimo possa divenire discarica di qualsiasi tipo e per qualsivoglia tipologia di materialí, data la contiguità con I'abitato del quartiere di San Massimo e di conseguenza per le implicazioni di carattere ambientale,
sanitario e di aggravio del traffico pesante che ne potrebbero derivare;
-qualsiasi autorizzazione rilasciata dall'amministrazione salvaguardi la realtà boschiva esistente;
- Il Consiglio Comunale si impegni a vincolare I'utilizzo di tale aÍea a fini sociali per il quartiere di San Massimo -Croce Bianca




f.to il Consigliere Comunale
Carla Padovani

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