Le dichiarazioni del sindaco Tosi e dell'assessore Bertacco a sostegno dei precari suonano come una presa in giro ai tanti lavoratori che il Comune ha esternalizzato per risparmiare. Uomini e donne che non dipendono più dal Comune, pur lavorando per garantirne i servizi, ma per cooperative e ditte che a causa della crisi si rubano gli appalti con prezzi al ribasso che si traducono in stipendi da fame e condizioni di lavoro inaudite.
Il caso più eclatante è forse quello dei postini che recapitano la corrispondenza di Acque Veronesi: pagati a cottimo con il sistema dei vaucher, costretti a portarsi da casa l'occorrente per svolgere le mansioni e licenziati in tronco verbalmente un mese fa dopo alcune proteste.
Risulta che siano in condizioni difficili anche molti altri lavoratori che svolgono servizi per il Comune (addetti alle telecamere ztl, Ufficio permessi, mense scolastiche, biglietterie dei musei). Tante imprese veronesi, infine, stanno attraversando difficili periodi e con esse migliaia di famiglie. Di fronte a questa situazione Tosi si sforza solo di apparire sui giornali e nei talk show televisivi insomma, mentre i cittadini faticano a campare.
Roberto uboldi
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