
Caccia a 6.000 voti persi fra quartieri e Consiglio comunale. È la missione del Partito democratico dopo le elezioni amministrative — ha ottenuto il 15 per cento — che hanno portato 24.300 voti al Pd nelle otto circoscrizioni (37 i consiglieri eletti) e circa 18mila per il Consiglio comunale, dove il gruppo del Pd è formato da sette persone, Vincenzo D´Arienzo, Orietta Salemi, Elisa La Paglia, Fabio Segattini, Stefano Vallani, Luigi Ugoli e Michele Bertucco. Quest´ultimo era il candidato sindaco di tutto il centrosinistra dopo aver vinto le primarie di coalizione del 4 dicembre scorso, indicato dal Pd stesso.
NELL´ASSEMBLEA cittadina del partito Claudio Bolcato, un iscritto al Pd esperto di flussi elettorali, ha portato un´analisi del risultato elettorali, che evidenzia fra l´altro questo scarto fra il voto per le circoscrizioni e quello per il Comune. E stando alle interpretazioni emerse nella riunione, sembra che i circa 6.000 voti di scarto siano andati al Movimento 5 stelle e anche alla lista Civica Tosi.
Dalle analisi effettuate dal Pd sul voto amministrativo del 6 e 7 maggio, che hanno dato la vittoria a Tosi con il 57,5 per cento (Bertucco quasi 23 per cento) il segretario cittadino del partito, Stefano Vallani, trae alcune indicazioni per impostare il cammino del partito da qui alle elezioni politiche in programma fra un anno.
«Dobbiamo recuperare maggiore fiducia, partendo proprio dal rinnovato gruppo consiliare», spiega Vallani, «mettendo in campo competenza voglia di rinnovare. Il nostro progetto è quello di creare rete fra il centro, quindi il Comune e il Consiglio comuanale, e la periferia. Abbiamo otto circoli, uno per circoscrizione, e bisogna recuperare consensi e lavorare sul territorio».
NODI CRITICI, fratture interne nel partito a partire proprio dal risultato elettorale? «No, ci siamo concentrati sulla necessità di ripartire», prosegue Vallani, «ed emerge che abbiamo seguito un percorso molto democratico nello scegliere i candidati, dando piena autonomia ai circoli locali».
GIANCARLO Montagnoli, presidente dell´assemblea cittadina del Pd, consigliere di amministrazione del Consorzio Zai, sottolinea che anzitutto il Pd dovrà svolgere «in aula l´opposizione a chi ha vinto le elezioni, quindi al centrodestra, ma poi dovrà anche fare politica fuori, in giro per la città e i quartieri, riflettendo molto sulla propria organizzazione, ma soprattutto rispondendo a una domanda: chi rappresentiamo oggi, come partito, e chi vogliamo rappresentare in futuro. Le alleanze», conclude il presidente dell´assemblea cittadina, «si fanno anzitutto con la gente».
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