Il Consiglio è stato caratterizzato principalmente
dl discussione riguardo due argomenti.
Il primo relativo al futuro dell'ex ospedale fra
Castoro presso il Chievo e del relativo Parco (quello di villa Pullè per
capirci meglio), un tema su cui come sappiamo ci siamo molto spesi come Partito
Democratico in sinergia con il comitato ''Salviamo Villa Pullè''. Il secondo
riguardo un intervento proposto dall'Amministrazione Comunale presso l'ex cava
Speziala.
Dopo l'approvazione dei verbali delle precedenti
sedute e del rinnovo della concessione della sede dell'associazione ''Il
Germoglio'', si è passati all'approvazione dei verbali delle commissioni.
In
Commissione Lavori Pubblici era stato bocciata a larga maggioranza la proposta
da parte del Comune di mettere all'asta la parte dell'ex ospedale Fracastoro e
del parco adiacente di proprietà del Comune stesso (da ricordare che già in
altre occasioni però la maggioranza aveva estrapolato dei punti dell'odg delle
commissioni per poi ribaltarne il voto a dispetto di quanto votato dai suoi
stessi commissari).
Durante il dibattito legato al verbale della
commissione è stato molto prezioso il contributo del Preside dell'Istituto Berti,
che trova sede nella parte restante dell'ex ospedale, di proprietà della
Provincia. Lo stesso preside si è detto preoccupato dalla proposta avanzata
dall'Amministrazione Comunale, dato che l'obiettivo più logico sarebbe quello
di trovare una destinazione comune per l'intera area. Ha inoltre manifestato la
necessità da parte dell'Istituto di ampliare la propria sede. E' intervenuto
poi anche il capogruppo del PD in Consiglio Provinciale Lorenzo Dalai, che ha
concordato con il Preside dell'Istituto Alberghiero un incontro tra Comune e
Provincia per trovare la soluzione migliore riguardo l'ex ospedale ed il parco,
quest'ultimo curato proprio dagli studenti dell'istituto che si dedicano
all'attività di manutenzione all'interno delle ore di lezione. La proposta è
stata messa a verbale ed approvata insieme al resto del verbale all'unanimità.
Si
è passati poi all'approvazione del verbale della Commissione Urbanistica e
Viabilità senza particolari problemi, mentre per il verbale della commissione
edilizia privata è stata chiesta l'estrapolazione del punto relativo alla
costruzione di edificio in via Camuzzoni.
Il progetto prevede una quantità di garages decisamente insufficiente rispetto
agli appartamenti previsti, con il concreto rischio che le vie limitrofe si
trovino congestionate di auto. L'estrapolazione ha avuto voto unanime, mentre
il voto relativo al progetto in esame ha visto prevalere i voti contrari, tra
cui il nostro: 13 voti contrari e 7 astenuti.
La
seduta si è poi decisamente riscaldata al momento delle discussione del verbale
della commissione Sicurezza e Sanità. Durante quest'ultima infatti era stata discussa
la proposta d'intervento presso l'ex cava Speziala da parte del Comune.
L'Amministrazione aveva chiesto alla proprietà di rimuovere degli inerti dal
fondo dell'ex cava. I tecnici della ditta proprietaria Area S.r.l. H illustrato il progetto d'intervento, che
prevede la rimozione del materiale considerato dal punto di vista legale
rifiuto (non si tratta di rifiuti come comunemente li intendiamo, ma scarti di
lavorazione di pietra e terriccio, che dopo un anno vengono considerati a norma
di legge rifiuti) per spostarlo in un'altra zona della cava dove il sottosuolo
è già impermeabilizzato, portare la zona individuata a piano di campagna e procedere
ad una ripiantumazione. Apparentemente un intervento dovuto, in realtà a noi
sono sorti molti interrogativi sulla necessita di rimuovere ciò che in realtà
non costituisce rischio di inquinamento, tenendo presente gli interessi da
parte della ditta proprietaria e che ogni intervento alla cava speziala tiene
sempre in apprensione circa i reali obiettivi finali. L'intervento sarebbe
infatti totalmente a carico dei privati: non si è mai visto un privato che
investe dei denari per poi non avere un profitto in cambio!
In consiglio il punto è stato estrapolato ed i tecnici hanno rispiegato il progetto
all'intero consiglio. Ne è seguita un acceso dibattito con l'intervento tra gli
altri dei rappresentanti del Comitato di san Massimo e del consigliere provinciale
Lorenzo Dalai, che ha chiarito diritti e doveri della ditta proprietaria, la
quale non può esigere compensazioni, poiché il guadagno da quella ex cava il
privato lo ha già avuto.
Oltre a noi come Partito Democratico, hanno
palesato la loro contrarietà questa volta anche il M5S e la Lega. Abbiamo
evidenziato inoltre come mancassero gli interlocutori competenti deputati a
chiarire il futuro dell'ex cava, ovvero Provincia e Regione (competono infatti
alla prima tutta la regolamentazione riguardo gli interventi nelle cava ed ex
cave ed alla seconda le concessioni).
Il Presidente Paci è stato così costretto a chiedere di votare la sospensione del punto e
la proposta di convocare una commissione Sicurezza e Sanità ad hoc su tale
intervento, alla presenza di tutti gli enti coinvolti e competenti: Ditta Area
S.r.l., ARPAV (Regione), Corpo Forestale, Provincia di Verona, Azienda ULSS 20
di Verona, Comune di Verona, Comitato di san Massimo. La proposta è stata
votata all'unanimità.
Nella Commissione Sicurezza e Sanità del 14
aprile hanno presenziato solo i tecnici comunali, che si sono limitati a
delucidare le ragioni ed i dettagli dell'intervento all'ex cava speziala. Gli
enti che avrebbero dovuto e potuto chiarire il destino del sito, ovvero
Provincia e Regione, non erano rappresentati. Vi è stata così una nuova accesa
discussione, ma data l'assenza dei nuovi elementi richiesti si è deciso per la
sospensione del punto, in attesa della conferenza dei servizi, in occasione
della quale gli enti competenti dovranno dare elementi chiarificatori circa il futuro dell'ex cava Speziala.
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