I nostri banchetti nei mercati

Stadio:
Sabato 1, 8, 15, 22, 29 ottobre dalle 9.30 alle 12.30
Saval:
Venerdì 14 e 21 dalle 10.00 alle 12.00

giovedì 29 settembre 2016

LETTERA DI TERESA

Verona 22/9/2016

Sono una cittadina residente ad Avesa che spesso si reca a Montecchio.
Ad Avesa si vedono passare i “ragazzi” (sono tutti molto giovani) di Costagrande, ma non mi sono mai accorta che importunino qualcuno.
Quando salgo a Montecchio, qualcuno chiede un passaggio, col tipico gesto del pollice alzato, e se li carichi in macchina, sono contenti e non finiscono mai di ringraziare; se non ti fermi, magari perché hai la macchina già carica, non succede niente: continuano rassegnati a camminare.
Mi permetto di sottolineare, pur non sapendo chi e perché abbia tolto il cartello, che “borgo ameno” si riferiva e si riferisce non tanto alla qualità o alla bontà degli abitanti di Avesa (che hanno i pregi e i difetti degli abitanti di tutti gli altri quartieri cittadini), ma alle “amenità” paesaggistiche e architettoniche che offriva e continua ad offrire a chi la vive o la frequenta. Ci si potrebbe invece chiedere se Avesa sia un borgo a-meno, visto che è stata chiusa la filiale della banca che vi operava, che la frequenza delle corse degli autobus è bassa, che la pista ciclabile finisce nel nulla (o meglio nel traffico di via Mameli)…
Quanto al danno economico che avrebbero subito gli esercizi commerciali di Avesa, immagino che si parli dei ristoranti e delle pizzerie, invito chiunque a passare alla sera nelle loro vicinanze e verificare l’afflusso di clienti.
Si può pensarla in modi diversi, ma non è possibile chiudere gli occhi sul problema dei rifugiati (e se qualcuno pensa che non siano tali, provi a farsi raccontare le loro storie!).
Se ogni quartiere e paese, indipendentemente dal colore politico della sua giunta comunale e quindi dalla propaganda che qualcuno si sente obbligato a fare, ne accogliesse un piccolo gruppo, non ci sarebbero i problemi di concentrazione in alcuni luoghi.
È chiaro anche che i tempi per il riconoscimento dello status di rifugiato dovrebbero essere più rapidi.
Infine, Papa Francesco non è un buonista incosciente come qualcuno ci vuol far credere: ci chiede solo di agire secondo umanità.

Teresa

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