I nostri banchetti nei mercati

Stadio:
Sabato 1, 8, 15, 22, 29 ottobre dalle 9.30 alle 12.30
Saval:
Venerdì 14 e 21 dalle 10.00 alle 12.00

mercoledì 8 settembre 2010

Cronaca di una festa (di Federico Benini)


È tutto iniziato quel mercoledì di fine marzo. Tutto il circolo ci stava: a settembre faremo la Nostra Festa. Molti credevano che forse non ce l’avremmo fatta. Io stesso, nel mio profondo, nutrivo delle forti perplessità sulla nascita dell’Evento. Passa aprile, il mese che avrebbe preceduto l’inizio della “fase burocratica”. <>. Umberto, il più entusiasta del gruppo, si è subito offerto per gestire lui questa prima fase. Abbiamo incontrato tutti gli ostacoli della burocrazia (deleghe, firme, concessioni, permessi) che tutt’ora oggi sta perseguitando il nostro circolo con verifiche e controlli. E qui iniziano i primi problemi: il nostro circolo non è un’associazione registrata! Le soluzioni obbligate sono due: fattura a carico del PD provinciale o registrazione autonoma del nostro circolo all’agenzia delle entrate. Qui entra in scena il fido Pierluigi che in breve tempo riesce ad elaborare un breve statuto e a far registrare il nostro circolo come associazione riconosciuta. Primo step superato.
Ora manca la parte più importante: l’organizzazione complessiva della festa. Incontro di circolo per la disponibilità di volontari: siamo 28. Ma chi monta le strutture? E chi cucina?
Nel frattempo si monta la festa di San Michele. Vado ad aiutarli per il montaggio e mi rendo conto che è davvero dura: ci vuole tanta gente e che sia esperta. Passa qualche giorno e dalla circoscrizione arriva un “niet” per il posto che abbiamo scelto per la Nostra Festa. Non rimane che farla in piazza. Posto carino, ma non è possibile mettere alcuna recinzione. Speriamo arrivino i permessi stavolta.
Arriva luglio, iniziamo ad invitare gli ospiti. Nella peggiore delle ipotesi diremo che c’è stato un imprevisto e non se ne farà nulla. Il circolo in breve tempo sceglie il taglio da dare alla festa: più politica e meno musica. Programma forse dettato anche dal nostro budget limitato. L’autosufficienza economica era una condizione indispensabile. E qui iniziano ad arrivare le prime belle notizie. Roberto ha contattato Rosy Bindi, che ha confermato la disponibilità. Chiamo poi il centralino del senato ed entro un mese Morando e Follini confermeranno la loro disponibilità. Giuliano si occupa di Giorgetti e Zanonato, Lorenzo di Giacino. Abbiamo i nomi per ottenere il successo. I giovani democratici si occupano della serata musicale, che ci porterà due bravi gruppi per il sabato sera.
Al via la festa di Quinzano. Una macchina organizzativa da paura. Mi rendo effettivamente conto che il montaggio di una festa non è cosa da poco. Braccia esperte in pochi e sicuri movimenti riescono a creare dal nulla delle imponenti e funzionali strutture che di lì a breve ospiteranno più di 11 000 persone. Stremati dal montaggio di Quinzano i montatori ci negano il loro aiuto per la Nostra Festa. Manca meno di un mese e non abbiamo le strutture. Prezzi altissimi per affittarle e farle montare. Comincio a perdere le speranze. In quei giorni mi chiama Antonio: <>. Andiamo insieme da Don Roberto, per lui non è un problema la cessione delle strutture, ma bisogna parlare con Tiberio. Solo lui potrà darci una risposta definitiva.
Così è stato e da quel mercoledì 11 agosto ho avuto la certezza che la festa si sarebbe fatta. Gli ospiti vengono confermati tutti, inizia la stampa dei manifesti e la loro distribuzione (grazie a Lucia, tutti gli iscritti hanno ricevuto un invito personalizzato), dalla circoscrizione arriva la conferma definitiva della piazza e grazie a Mauro riusciamo ad ottenere lo spazio dietro la piazza dove verranno poi messe le cucine.
I “veterani delle feste” iniziano a dare la loro disponibilità, dagli eccezionali cuochi di Quinzano Bepi, Enzo, Paolo, Stefano e Lorenzo, agli organizzatori Fausto e Renzo, all’elettricista Paolo e all’idraulico Renato.
Giovedì 26 iniziamo il montaggio: oltre agli amici della parrocchia ci sono l’instancabile Martino, Gianni, Antonino, Umberto, Tommaso, i giovani Mattia, Davide, Ennio e Giacomo. Grazie a Stefano riusciamo poi a portare il materiale mancante in cucina.
Arriva finalmente il 2 settembre, primo giorno della Festa. Eravamo tutti spaventati: ognuno doveva avere un ruolo: dai cassieri Giulia, Paola, Renzo e Giacomo, ai baristi Carlo, Mauro, Davide, Giovanni, Sergio, Matteo, Serena, Luigi, agli “sparecchiatori” Stefano, Antonio, Lorenzo e Guido, ai cuochi Luisa, Bepi, Paolo, Stefano, Andrea, Eugenio, Umberto, Enzo, Rosa, Lorenzo, Martino, Bertilla, Ennio, Giorgio, Mattia, Carla, Claudia, Gianni, Tommaso, Nicodemo e a coloro che si sono occupati del banco distribuzione, come Giacomo, Marta, Debora, Claudia, Lorenzo, Davide, Patrizia, Riccardo e al boss Pierluigi.
La macchina è partita, ma solo venerdì, con Rosy Bindi è stata messa a dura prova: costine non pronte, la fumata della griglia di Eugenio, la simpatica arrabbiatura di Tommaso per gli ordini inesatti…
Alla fine dei conti dai 28 che dovevamo essere, abbiamo lavorato in 50.
Morale della favola? Ci siamo divertiti come dei pazzi. E l’anno prossimo ancora di più.

Federico.

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