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sabato 25 giugno 2011

Funivia in arrivo, si stringono i tempi. Ma la provincia dice no!


Si stringono i tempi per la funivia urbana. L'idea di collegare l'aeroporto Catullo alla Fiera e forse anche allo stadio Bentegodi con cabine che viaggiano a 40 metri da terra non è stata certo accantonata. Il Comune, in fase avanzata con il progetto del filobus, attende a breve un progetto e un piano economico dettagliati da Leitner, la ditta di Vipiteno che, tra le tante del settore, ha costruito impianti di risalita per lo sci e per il trasporto urbano in tutto il mondo. Da quello che collega Bolzano a Renon, il più antico d'Italia, a quelli in Turchia, a Medellin in Colombia e a Hong Kong.
A marzo, come riferì L'Arena, l'azienda altoatesina presentò una proposta al sindaco Flavio Tosi e all'assessore alla mobilità Enrico Corsi. Sarà poi Palazzo Barbieri, ottenuti gli approfondimenti, a confrontarsi al tavolo tecnico con Atv, Amt e società Aeroporto Catullo dove era già stata illustrata. Il sistema di trasporto su piloni verrebbe costruito in project financing. Lo costruirebbe cioè il privato che vince il bando di gara e che poi, per rientrare dall'investimento, potrebbe gestire il trasporto passeggeri ma anche parcheggi pertinenziali ed eventuali negozi nelle stazioni di partenza. Viaggiare per aria sopra il traffico urbano, appesi a un filo, in silenzio, senza inquinare né creare code ai semafori. La funivia costa molto meno di una metropolitana di superficie, soprattutto perché non serve espropriare terreni. Ci sono modelli con i piloni intermedi ma anche quelli a campata unica, con funi tese direttamente fra le stazioni. Dalla cabinovia di Città del Capo, con 65 persone a bordo, costruita negli anni '20 per collegare il centro città alla cima della Table Mountain (1.085 metri), a quella di New York che porta i pendolari dall'isola di Roosvelt a Manhattan, fino a Madrid per collegare il centro al parco della Casa de Campo, in 10 minuti e a 40 metri d'altezza con cabine sospese che procedono orizzontalmente per tre chilometri; più o meno le misure proposte per Verona, con meno di 10 piloni di sostegno, costo dai 30 ai 40 milioni. Ci sono poi le funivie a Coblenza,a Monaco, nella baia di Singapore, a Barcellona, a Grenoble, a Lisbona, a Saragozza, in Algeria.
In Italia ci sono numerosi progetti in cantiere, a cominciare da Roma, per collegare la Magliana all'Eur, con un tracciato di 650 metri a ridosso del Tevere, portando i passeggeri direttamente alla stazione della metropolitana. La funivia sarebbe a 35 metri d'altezza, con 32 cabine da otto posti; costo 22 milioni, di cui 10 già finanziati dall'Unione Europea. Ci stanno pensando anche a Catania, dove sono stati presentati diversi progetti per collegare l'aeroporto, il porto e la stazione ferroviaria, con l'obiettivo di alleggerire il traffico in entrata nella città. Sempre in Sicilia, anche Ragusa e Modica ci fanno un pensierino, e c'è chi l'ha pensata anche per collegare l'isola alla terraferma. A Rimini, invece, si pensa di scavalcare il raccordo autostradale con una teleferica.
All'estero, come pure L'Arena ha riferito nei mesi scorsi, a Londra si lavora per una funivia sul Tamigi per le Olimpiadi dell'anno prossimo. Il mezzo, da 2.500 passeggeri all'ora, con piloni da 90 metri, 34 vetture da 10 passeggeri, viaggerà a 90 metri da terra da una sponda all'altra del fiume, per collegare l'isola di Greenwich, dove ci sarà il villaggio olimpico, alle Dockland londinesi. A Berlino invece si vuole collegare la zona ovest della città con il nuovo centro: tre miglia di lunghezza, 10-11 piloni, cavo a 35 metri d'altezza, fino a 2.000 passeggeri l'ora, costo dai 15 ai 18 milioni. Gli esperti dicono che la funivia è ideale se collega poli di flusso, come una stazione metro e un quartiere trafficato, ma va integrata con altri mezzi di trasporto e con i parcheggi. Verona ci pensa. Lassù, almeno, niente telecamere.

Il progetto di funivia urbana che il Comune sta portando avanti con la ditta Leitner per collegare l'aeroporto Catullo con Fiera e stadio viene bocciato dalla Provincia. Il presidente Giovanni Miozzi, Pdl, non ha dubbi: «Spiace doverlo ribadire ancora una volta, ma sono contrario alla costruzione della funivia urbana. Credo sia di modesta utilità e soprattutto eccessivamente costosa».
Il costo sarebbe tra i 30 e i 40 milioni, in project financing: la spesa verrebbe sostenuta dai privati ai quali andrebbe anche la gestione.
«In un periodo di scarse risorse», prosegue Miozzi, «penso sarebbe meglio programmare opere di maggiore validità e che risolvano problemi reali e davvero urgenti per i cittadini».
Ci sono altre urgenze, insomma: «Reputo, per esempio, un valido investimento intervenire sulla strada statale 12 così da risolvere l'ingorgo di traffico, spesso pesante, che si riversa nelle aree di Cadidavid e Borgo Roma. La funivia urbana è di certo una bella infrastruttura, ma temo di poca efficacia per l'aeroporto Catullo e la Fiera. Per risolvere i problemi di viabilità di entrambe le zone serve, infatti, altro. Il mio suggerimento, in tempi amari per la casse pubbliche, è di privilegiare progettualità di immediato impatto».
Sulle critiche alla funivia si associa anche il Partito democratico. Secondo la capogruppo in Comune, Stefania Sartori, «si parla di funivia mentra il trasporto pubblico è in crisi: si danno le brioches quando manca il pane».
E prosegue: «Corse tagliate, biglietti dell'autobus destinati ad aumentare, casse Atv vuote: questi sono i problemi quotidiani delle persone, e la realtà a cui sindaco e giunta sarebbero chiamati a dare risposte concrete. Che la funivia sia solo una trovata di distrazione di massa o un effetto speciale lo ha ammesso la stessa amministrazione quando non poco tempo fa ha respinto un nostro emendamento che chiedeva precisamente l'inserimento della funivia nel piano triennale delle opere. Ma allora, se non ci credono nemmeno loro, chi dovrebbe crederci?».
Anche i consiglieri provinciali del Pd, Lorenzo Dalai e Diego Zardini, criticano la funivia: «Non si capisce perché il Comune di Verona insista su un argomento che sarebbe di competenza provinciale, visto che la fantomatica funivia interesserebbe anche altri comuni».
Critica anche Legambiente: «La mobilità nella città di Verona va affrontata in maniera seria e non con progetti estemporanei che poco hanno a che fare con i veri problemi della rete trasportistica cittadina - commenta in una nota l'associazione amvientalista - l'ennesimo annuncio del progetto funivia a Verona. I sistemi di trasporto vanno integrati fra loro in una scala provinciale e regionale e per quanto riguarda il collegamento con l'aeroporto un progetto esiste già ed è quello della metropolitana leggera di superficie che dovrebbe collegare secondo il Piano Regionale dei Trasporti, secondo l'accordo di programma tra la Regione, il Comune di Villafranca e l'aeroporto Catullo per la realizzazione di un servizio metropolitano di superficie collegante la città di Verona con l'aeroporto e Villafranca» per poi arrivare fino a Mantova».
«C'è una parola magica che viene usata ogni volta quando si parla di progetti legati alla mobilità», ricorda legambiente. «La parola è project financing, con questo termine si crea l'illusione nei cittadini che i privati costruiscano queste opere gratuitamente, senza oneri per il pubblico. Ma, non è così oltre ai biglietti, o ai pedaggi (nel caso del traforo) le società chiedono opere compensative (parcheggi, centri commerciali, negozi, alberghi,) e quindi la trasformazione urbanistica del territorio».
«Gli amministratori del Comune e della Provincia uniscano i loro sforzi per chiedere alla Regione Veneto di stanziare i fondi per far arrivare anche nella nostra provincia il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale».

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