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martedì 15 aprile 2008

Lettera Giandomenico Allegri

Sappiamo come è andata
Carissime/ipurtroppo l'esito delle consultazioni non è esattamente quello che ci aspettavamo. La nostra speranza di consolidare un futuro per il nostro Paese è stata delusa. Ma siamo tutti convinti che il progetto politico da noi espresso sia quello con una visione di prospettiva migliore. Non siamo riusciti a farci comprendere o, in generale, 15 anni di polarizzazione non ci hanno consentito di parlare a quella parte di elettorato che, per questo lungo periodo, ci ha visti come nemici. Nel Nord e in particolare nel Veneto e a Verona c'è inoltre questo ritorno del voto leghista a livelli paragonabili al 96 e all'83. Un effetto dovuto a vari fattori e che, come era successo anche alle elezioni comunali del 2007, ha inciso non solo sull'elettorato del centrodestra. Senza comunque lanciarmi qui in analisi dettagliate, che richiedono ovviamente mente un po' più sgombra dalle tossine della giornata di ieri, vorrei cercare assieme a tutti voi di costruire la prospettiva del nostro partito a Verona e nel Veneto.Lo so, lo sconforto è forte. La delusione per chi ci aveva illuso che ci avrebbe premiato col voto è viva e brucia. Ma in questo uragano leghista non era scontato neppure riuscire a mantenere la posizione. Il PD ce l'ha fatta e anzi in alcune realtà significative cresce. Proprio per questo c'è la necessità di ripartire subito. Credo sia necessario che ci si veda tutti assieme per analizzare il voto. Ci sono segnali positivi, come quello della città di Verona, e altri meno positivi che dovremo capire bene. Sarà quindi giusto convocare un'assemblea già nella prossima settimana.Inoltre proseguiamo da subito l'enorme lavoro costruito in campagna elettorale. Non fermiamo la nostra spinta propulsiva. Il messaggio giusto per questo territorio finalmente ce l'abbiamo. E' contenuto nel nostro programma. Cerchiamo di farlo crescere nella coscienza collettiva.Nel frattempo iniziamo una campagna di opposizione seria. I messaggi semplici e demagogici servono a far vincere le elezioni ma non a governare. Noi siamo già pronti a fare emergere tutte le contraddizioni di questa maggioranza. Lo siamo perchè abbiamo una visione completa della società. Lo siamo perchè la campagna elettorale è servita a consolidare il partito sul territorio. Ci siamo conosciuti meglio, oggi possiamo finalmente dire che si è compiuta quella fase di costruzione dei democratici partita con il 14 di Ottobre. Ripartiamo dai circoli. Ripartiamo dalla nostra gente, dallo spirito della proposta.La voglia di fare, la freschezza dei nostri simpatizzanti, la gioia e l'entusiasmo che abbiamo avuto in campagna elettorale sono il nostro bagaglio più importante. Portiamolo con noi. Ripartiamo in questo che è un percorso, che può anche subire rallentamenti, ma che ha una meta sicura. Quella di portare il merito come valore fondamentale nella società italiana. Quello di garantire le stesse condizioni di partenza per tutti. Quello di riportare l'Italia ad essere un paese credibile e in cui si sia orgogliosi di vivere.E guardate, ci riusciremo. Ci riusciremo perchè avremo di fronte un governo che dimostrerà tutti i propri limiti. Ma soprattutto ci riusciremo per i valori che portiamo dentro. Perchè abbiamo dimostrato di non essere contro qualcuno ma a favore di un grande progetto politico. Quindi avanti, a testa alta. Perchè siamo una grande forza politica. Perchè abbiamo le idee chiare. Perchè abbiamo le risposte giuste e il modo per applicarle a questa società. Oggi qualcuno non ci ha compreso.Ma, sono sicuro, non sarà sempre così.Giandomenico Allegri

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Giandomenico
capisco che il risultato elettorale è stato una delusione .... perché speravamo di più.
La speranza e l'impegno ci devono consentire di continuare a costruire il PD per realizzare l'alternanza alle prossime elezioni politiche. Il nostro è un partito troppo giovane........ bisogna capire quello che è successo ed intervenire senza snaturare i valori che ci guidano.
Ti ringrazio per l'impegno che hai profuso e sono disponibile a continuare a lavorare per il PD.
Grazie di tutto
Antonino Leone

andrea ha detto...

Invece di crogiolare il nostro male potremmo realmente essere credibili se facciamo proposte concrete e credibili,sappiamo fare un' opposizione forte non tra le nostre case ma le piazze dove la lega è sempre presente e in consiglio comunale dove la minoranza è inesistente

Anonimo ha detto...

Avremmo potuto fare di piu' e meglio, dovra' essere il motivo per aumentare e far aumentare la nostra gia' viva e forte credibilita'. avanti tutta.
andrea_b

Anonimo ha detto...

Egregio Segretario Provinciale,

oggi è il 5 novenbre 2008 non è un giorno come un altro, anche per noi italiani.

Questa mattina non si lavora, si riflette e si riprende energia, ci si ricarica di speranza per il futuro, si ricerca l’amico con cui condividere questo raro momento di “felicità” politica.
Chi come me ha sperato che questo accadesse è lontano dalla piazza di Chicago, ma pensa di essere vicino a quella reale o virtuale in cui anche i Democratici veronesi dovrebbero incontrarsi per comunicare e dare ( .. è arrivato il momento…) una nuova mission alla propria azione politica.
Sappia che da lei non ci attendiamo parole, nessuna retorica o arbitraria appropriazione di un risultato che operativamente non ci appartiene, ma le chiediamo ora di saper esprimere con concretezza e molta più determinazione un progetto forte di rilancio ed una reale prospettiva di azione per ogni democratico che viva in questa difficilissima realtà.
La vittoria di Obama nasce da due presupposti: comunicazione e partecipazione.
Questi sono i principi di azione politica più moderni ed irrinunciabili.
Siamo nell’epoca dell’informazione (nessuno meglio di lei lo può sapere), i nuovi mezzi condizionano i contenuti e le modalità di contatto, la comunicazione è “a due vie” ed è personalizzata nessuno è “massa” ogni soggetto è protagonista.
La partecipazione di ciascuno è concreta e proattiva, anche quando sembra che non lo sia.
Quella della partecipazione politica e quindi ineludibilmente della legittimazione e del consenso è una scala nella quale, se è naturale che i livelli più alti tendano alla conservazione, se non vi è interazione e movimento ascendente si provocano gravi difetti “strutturali”.
E’ questo il momento di uscire dalla mentalità minoritaria o peggio, piccolo borghese, da cui è sempre stato afflitto il movimento progressista locale, è il momento di lasciare da parte ogni istinto conservativo ed autoreferenziale.
E’ il momento di prendere atto che i metodi vanno cambiati e con essi i processi di aggregazione, i luoghi, i tempi; con tutta la creatività che oggi più che mai si impone.
L’agenda politica non è “interna” ma deve sempre in ogni istante rispondere ai bisogni effettivi, primo dei quali è l’ascolto.
E’ quindi un obbligo organizzativo prima ancora che politico ed etico per una forza autenticamente democratica predisporre metodologie moderne di coinvolgimento, di attrazione dell’interesse, di partecipazione ed adesione ai principi laici libertari e democratici ai quali il PD si dovrebbe ispirare.
Come agirà il PD veronese per “spendere” anche sul piano locale le credenziali di successo ed affermazione che Obama sta gratuitamente offrendo a chi, in ogni parte del mondo, “democratico” si definisce ?
Non basta comprare un appartamento a Manhattan e ricevere qualche “benedizione kennediana” per dimostrare il collegamento reale con le grandi correnti politiche riformiste occidentali; per vincere anche nel nostro paese ed in ogni specifico ambito c’è da offrire qualcosa di molto più concreto e di molto più vicino ad ogni cittadino elettore.

Forse persone come Lei questo lo possono fare (you can ! ).

M.S.