Ieri decine di centinaia di veronesi hanno manifestato in piazza Dante in difesa della costituzione. La piazza era gremita di gente, un successo che ha meravigliato gli organizzatori che mai si sarebbero aspettati una partecipazione simile. Un grazie a tutti i coordinatori dei circoli, a Donata Gottardi e ai moderni mezzi di comunicazione (mail, sms e facebook) che hanno contribuito in maniera primaria al successo di ieri.
Qui sotto l'articolo dell'Arena di oggi. La Costituzione non si tocca. Donne, uomini, giovani, anziani: la voce è unanime. Ieri pomeriggio piazza dei Signori è stata invasa da duemila manifestanti che in meno di 24 ore hanno organizzato una protesta di piazza. Tutto è partito da tre donne. Sabato a mezzogiorno si sono sentite al telefono condividendo l'indignazione per le ultime affermazioni del presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi dopo il no di Giorgio Napolitano al decreto Englaro, ha affermato che la responsabilità del giudizio sui decreti deve essere del governo. E se la Costituzione dice diversamente, va riformata.
Maria Geneth, Donata Gottardi, Tiziana Valpiana, un medico, un'europarlamentare, un'ex senatrice, hanno dato il via a una catena di sms e mail che ha portato sotto la statua di Dante migliaia di persone. E i partiti Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra democratica, Partito Democratico e Partito Socialista. E le associazioni di volontariato che si occupano della difesa dei diritti umani.
«Questo governo non si ferma di fronte a nulla e le regole della democrazia sono insultate, derise, calpestate, violentate», scrivono le promotrici della manifestazione nell'invito diffuso via mail. «Siamo cittadine e cittadini angosciati da quello che sta accadendo», aggiunge Maria Geneth. «Testimoniamo assieme contro il populismo, contro l'attacco al Capo dello Stato, contro l'attacco alla Costituzione. Siamo nati e vogliamo vivere in uno Stato laico e di diritto e tale vogliamo lasciarlo ai nostri figli». E per affermare questi principi nessuno slogan politico al microfono ma solo gli articoli della Costituzione.
Più di una volta lo sguardo è andato al palazzo della Prefettura. «Abbiamo scelto questa piazza non a caso», spiega Tiziana Valpiana, «ci rivolgiamo al governo e chiediamo al prefetto che faccia presente a Palazzo Chigi che da Verona nasce una risposta di indignazione alle affermazioni di Berlusconi». Per l'europarlamentare del Pse, Gottardi, «il premier va avanti come un carro armato distruggendo la base del nostro ordinamento». Come altre città d'Italia, anche Verona ha fatto sentire la sua voce raccogliendo l'invito di Napolitano che ha detto di confidare nei cittadini. In prima linea anche il segretario provinciale del Pd Giandomenico Allegri, la presidente dell'assemblea provinciale del Pd Luisa Caregaro, il segretario provinciale di Rifondazione Fiorenzo Fasoli e il consigliere di circoscrizione Giorgio Bertani. Tra loro l'avvocato Guariente Guarienti che, da giurista, ha affermato: «Decisioni come queste legittimano ogni condannato con sentenza definitiva a chiedere al Consiglio dei ministri un decreto che annulli la condanna». Ma, dice Guarienti, dev'essere un detenuto eccellente e in ottimi rapporti con la maggioranza di governo.
Intanto a Udine è arrivata una delegazione di cattolici veronesi dell'associazione Famiglia e Civiltà e di altri raggruppamenti d'area tradizionalista, per partecipare al presidio davanti a Villa La Quiete, dove è stata portata nei giorni scorsi Eluana Englaro. I tradizionalisti chiedono che Elana sia salvata in extremis.
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