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giovedì 28 maggio 2009

La chitarra e la polizia

GENERAZIONE DEMOCRATICA VERONA
COMUNICATO STAMPA

PIAZZA DEI SIGNORI: QUANTO PUÓ ESSERE PERICOLOSA UNA CHITARRA PER RICHIEDERE LA REPRESSIONE CON LA FORZA?

Ci domandiamo questo in merito ai gravi fatti accaduti mercoledì sera in Piazza dei Signori. L’intervento di vigili e polizia in assetto antisommossa contro ragazzi che stavano chiacchierando in piazza, che alla peggio stavano suonando una chitarra dopo le 22.00, unico “crimine” della serata, vietato dall’ordinanza Tosi n. 39. È possibile che ragazzi, studenti, che si ritrovano in piazza la sera debbano essere sorvegliati dallo stato maggiore della polizia municipale di Verona? Che per una corda che suona si debba intervenire con la forza? Le questioni poco chiare in questa vicenda sono essenzialmente due: in primo luogo non è possibile comprendere la pesante sproporzione tra il suonare la chitarra, per quanto vietato da un’ordinanza comunale, e la reazione dei vigili prima e della polizia poi, in tenuta antisommossa, che spingono e alzano le mani sui ragazzi, trascinandone due in questura con la forza.
La seconda riguarda i tempi di intervento: tutto sembra suggerire una trappola ben congegnata: alzare il livello di tensione, far scattare la provocazione da parte della polizia municipale che sorvegliava i ragazzi presenti in piazza, e in un lampo vedere l’intervento massiccio delle forze dell’ordine che arrivano in tempi così rapidi da far pensare che fossero già preallertate e stanziate in un luogo vicino, pronte con caschi e manganelli.
Chiediamo spiegazioni in merito a questi fatti. Chiediamo che venga convocato un Consiglio Comunale straordinario o che venga effettuata un’interrogazione consiliare sui fatti. Chiediamo che il capo dei vigili e il Sindaco rispondano puntualmente e che le responsabilità vengano chiarite. Perché i Vigili non si sono limitati a fare una multa ma hanno alzato le mani? Perché i due ragazzi sono stati portati in questura? È vero che ci sono stati dei feriti? Da chi sono stati feriti e perché? Che cosa giustificherebbe una reazione simile delle forze dell’ordine? Perché la polizia è intervenuta subito in assetto antisommossa? Era già stata preallertata, e da chi?
Si rende ormai urgente e necessario che venga avviato un dibattito da parte dei rappresentanti politici in Comune sulla situazione giovanile, sulla direzione in cui sta scivolando la città, sulla necessità per i giovani di avere degli spazi dove aggregarsi e poter suonare senza incappare in multe e repressione violenta. L’ordine pubblico per Tosi significa una città morta, dove i giovani non possono ritrovarsi in forme diverse che bere al bar. Sono gli studenti, i ragazzi veronesi la minaccia alla sicurezza che incombe su Verona? I giovani che vogliono solo stare insieme vanno repressi anziché tutelati e stimolati con spazi di libertà e creatività? Siamo indignati e spaventati. Possediamo memoria storica e la direzione autoritaria e repressiva della gestione Tosi rispetto alle più piccole manifestazioni di vita comunitaria ci ricorda tempi bui del passato italiano.

Elisa Cavazza
Coordinatrice Generazione Democratica Verona

1 commento:

don giovanni savonarola ha detto...

Tosi è stato troppo tenero! Quei 4 ubriaconi sinistrorsi, avrebbero dovuti essere allontanati a bastonate...altre che ininfluenti sanzioni! I sinistri, conoscono solo il linguaggio della mazzate...quelle che loro stesso riservano ai nemici...vedi i 100 milioni di morti che hanno lasciato sparso nel mondo...