I nostri banchetti nei mercati

Stadio:
Sabato 1, 8, 15, 22, 29 ottobre dalle 9.30 alle 12.30
Saval:
Venerdì 14 e 21 dalle 10.00 alle 12.00

martedì 9 giugno 2009

Ripartiamo da qui

E' d'obbligo un grande ringraziamento a Diego che si è battuto in questa campagna elettorale come un leone, nonostante il dato politico di base fosse in nostro forte sfavore e il dato economico e mediatico ancora peggio.
Sono contento per i consiglieri eletti (4 donne su 7), di cui tre under 31, accompagnati da altri con più esperienza. Questo è il vero rinnovamento.
Per le provinciali in generale non la vedo così drastica. Da 51 a 8 per noi 5 anni fa (dove la lega correva da sola) si è passati a 26 a 14 per loro con 19 ballottaggi da fare. E questi ultimi generalmente privilegiano nettamente noi.

Chi sperava ancora in un ballottaggio nella provincia di Milano? Così come quella di Rovigo e Belluno. In Abruzzo e Campania è andata male, invece in Basilicata abbiamo vinto tutto al primo turno. Nelle regioni rosse c'è stato qualche ballottaggio di troppo, ma tra due settimane non credo ci possa essere storia. Buono anche il ballottaggio in una città di destra come Savona.

Per le comunali ora siamo 8 a 5 per loro con 17 comuni capoluogo al ballottggio. Qui a parte in Abruzzo, non vedo successi particolari per gli altri.

Ricominciamo quindi a costruire da qui, in una battaglia che doveva essere la nostra fine e che invece vede una ridistribuzione più equa delle province, dopo il successo obbligatoriamente effimero di 5 anni fa.

Qui sotto la lista dei nostri consiglieri, tra cui il nostro coordinatore di circolo Lorenzo Dalai.

Leso Alice, 26 anni studentessa
D'Arienzo Vincenzo, 42 anni sottoufficiale gdf
Scapin Clara, 48 anni insegnante
Allegri Silvia, 31 anni insegnante
Rizzi Franca Maria, 59 anni pensionata
Dalai Lorenzo, 57 anni dirigente
Diego Zardini, 30 anni esperto sicurezza lavoro


Federico Benini

2 commenti:

MICHELE AIELLO ha detto...

PARTE 1
Un grande in bocca al lupo a tutti gli eletti, in primis Diego Zardini e Lorenzo Dalai, sui quali c’è una grande aspettativa date le loro potenziali e concrete capacità che sicuramente non deluderanno. Ben fatto a Paola e Antonio che hanno entrambi sfondato il tetto dei 2000 voti. Paola, meno male che ti eri candidata tanto per dare una mano. Antonio, quei voti sono la dimostrazione che il tuo contatto con la gente è vero e genuino.
Vorrei soffermarmi sulle elezioni Europee perché a livello territoriale le votazioni non sempre riflettono i comportamenti nazionali. E bisognerebbe smetterla di improntare parte di ogni elezione come conferma/bocciatura del governo nazionale in carica.
Le preferenze date a Berlusconi e Bossi alle Europee dicono chiaramente che a destra ci sono molti elettori che non sanno bene cosa e perché vanno a votare, e in questa ignoranza i sopra citati candidati ci vanno a nozze. Ma questo è un problema che riguarda anche noi. Più sono ignoranti gli elettori di destra, e più difficile sarà per noi parlare con loro e denunciare certe ingiustizie o certe politiche sbagliate.
Nella Circoscrizione Nord-Ovest Berlusconi ha preso 628000 preferenze, La Russa 223000, distanziando del triplo, e del doppio, il terzo in graduatoria. Bossi ha preso 172000 preferenze, il doppio rispetto al secondo.
Nella Circoscrizione Nord-Est Berlusconi ha preso 391000 preferenze, quasi 5 volte il secondo, mentre Bossi, che ha preso 138000 preferenze, ha staccato il veronese Fontana di 80000 voti.
Nella Circoscrizione Centro, ancora Berlusconi, con 611000 preferenze stacca il secondo di 5 volte, mentre la Lega si prende un seggio con Bossi, ancora presente con 17000 preferenze.
Nella Circoscrizione Meridionale 712000 le preferenze a Berlusconi, che stacca di ben 600 mila voti il secondo, e nella Circoscrizione delle Isole 365000, sempre a Berlusconi.
Questi dati per mostrare che a destra saranno pur indecenti, meschini e scorretti, ma agiscono all’interno di regole, e quindi sono intoccabili. Ma tutti questi elettori inconsapevoli che hanno votato ciecamente un nome (perché per assegnare la preferenza bisognava proprio scrivere il nome, e non fare solo una crocetta) sono tutte persone a cui si può spiegare in modo molto semplice che, il loro, è un errore grossolano e stupido. Gli elettori veri votano chi viene a parlare alla gente e che fa proposte furbe ed intelligenti. Quelli che scrivono la preferenza a leader che non possono far altro che dimettersi subito dopo le elezioni, sono persone che si “affidano” a giornali e tv deviati (come tutta Mediaset, Rai a sprazzi, e tutta la stampa stile Libero). Forti di questa consapevolezza dobbiamo puntare anche su questa fascia di elettorato, non per convincerli a votare PD, ma a spiegare una realtà che purtroppo a loro sfugge. Stiamo parlando di 2 milioni e 710 mila di elettori, dei quali mezzo milione nella nostra Circoscrizione, elettori che, se eleggessero consapevolmente, si farebbero fregare meno, e la dialettica politica migliorerebbe a vantaggio di tutta la società.
Nonostante questa critica all’elettorato di destra, vorrei commentare anche i risultati del PD. La fiducia data alle parole di Veltroni l’anno scorso è stata revocata, e si è andata a rifugiare sotto le bandiere di Sinistra e Libertà, dell’Italia dei Valori e dell’astensionismo. Aggiungendo al 26% del Partito Democratico, il 3% dei Radicali, si nota che rispetto all’anno scorso mancano all’appello 4 punti percentuali, persi nelle forze sopra citate, le quali probabilmente hanno saputo meglio rafforzare idee e valori di cui anche il PD è portavoce. Si tratta infatti di una vittoria dell’IdV e della scommessa di Vendola, che in pochi mesi ha creato un consenso da non sottovalutare. A Franceschini deve essere riconosciuto il merito di aver rimediato alla passività veltroniana, ridestando un elettorato sconfortato dagli sfottò di destra. Ma il risultato elettorale è una dimostrazione del fatto che, a livello nazionale, la linea di Franceschini, pur unita ed intransigente, da

MICHELE AIELLO ha detto...

PARTE 2
qualche parte ha comunque fatto acqua. Non a caso la candidata Serracchiani, la quale si è fatta portavoce di un crescente malumore all’interno del PD, è stata la più votata da noi, mentre a livello nazionale è seconda solo a Sassoli, Borsellino e Cofferati (facce note da tempo). È fortemente sentito quindi un disagio all’interno del partito che va affrontato, e che spero ad ottobre risolto positivamente. L’unica voce del partito, incarnata da Franceschini, ha attraversato tutta l’Italia, e a livello locale finalmente concede quella coesione che prima traballava. Ma bisogna rispondere ad alcuni quesiti:
come diceva la Serracchiani a Roma, è vero che tengono di più al Partito Democratico gli elettori alla base, che i leader storici? Dove sono finiti tutte le voci “PDscettiche” che mettevano in discussione Veltroni? Sono scomparse? Rassegnate? Nascoste? È importante trovare risposta a queste domande il prima possibile per non trovarsi impreparati in un futuro prossimo.
Concedetemi di dire qualcosa anche sul Referendum del 21 giugno perché purtroppo giovedì sera non potrò esserci al circolo. Dei tre quesiti il 3° è l’unico a cui io sono orientato a votare SI per il semplice motivo che è indecente che leader politici si presentino in più luoghi per raccattare voti. La prova di ciò l’ho spiegata sopra, omettendo volutamente il comportamento di alcuni leader dell’opposizione perché non intendo alimentare discussioni interne alla “coalizione” che risulterebbero deleterie solo a noi stessi. Quindi io penso che votare SI alla proposta che vieti di candidarsi in più di un collegio sia doveroso.
Riguardo agli altri due punti bisogna stare molto più attenti. Se si vuole votare SI per incentivare il Parlamento a fare una nuova legge elettorale dobbiamo tenere conto di alcune considerazioni:
nel caso di esito positivo ai primi due punti Berlusconi “rischierebbe” di raggiungere il 55% da solo, senza la Lega; quindi la sua maggioranza non sarebbe assolutamente spinta a cambiare una legge che gli fa molto comodo;
la convinzione che le forze di Lega, PD, UDC e IdV messe insieme riescano a minacciare l’attuale roccaforte del PDL mi sembra alquanto improbabile, data la notoria forza di Berlusconi a cooptare certi alleati;
la certezza, poi, che il bipartitismo sia una soluzione ottimale a cui l’Italia debba tendere, è fortemente incrinata dalla storica peculiarità che ogni regione mantiene, e dalle diversificate istanze e rivendicazioni politiche presenti nella penisola, le quali non sono frutto di un sistema elettorale, bensì di un percorso politico, culturale e sociale dal fascismo a oggi;
i partiti più piccoli a volte ci danno un riferimento sui veri disagi della società perché ne sono molto più vicini rispetto ai partiti grandi, ed è importante che tali piccoli partiti possano far sentire la loro voce.
Di queste problematiche la Lega è infatti consapevole, e con la paura di essere esclusa da un possibile bipartitismo farà di tutto pur di non arrivare al quorum. Difatti proprio grazie al grande risultato elettorale degli ultimi giorni la Lega ha già imposto una retromarcia clamorosa al premier, il quale si è rimangiato l’appoggio al referendum che aveva confermato un mese fa. Ancora una volta quindi sarà la Lega a fare opposizione? Spero di no. E infatti sicuramente voterò NO al 1° e al 2° quesito. Ovviamente qui si apre il dibattito se far mancare il quorum, eventualità ostacolata dai numerosi ballottaggi previsti, e discorso che francamente non mi piace nemmeno intavolare. Per informarsi autonomamente il sito del referendum è www.referendumelettorale.org.
Un saluto a tutti,
Michele Aiello