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lunedì 4 maggio 2009

Una cosa che mi piace del PD (di Paola Lorenzetti)

Ho cominciato a far politica da circa due anni, e quindi ne avevo 47-48.
All'inizio ero molto preoccupata all'idea di entrare a far parte di
questo mondo quasi esclusivamente maschile, fino allora, che ero sicura
mi avrebbe emarginato. Invece non è andata così! Mi sono trovata in un
ambiente che mi ha accettata subito, qui mi trovo a mio agio e mi sento
apprezzata, anche se i "doni" che posso portare sono solo quelli di una
mamma-maestra cinquantenne. Una cosa che mi è piaciuta tanto è il
rispetto che ho trovato da parte degli uomini: niente battutacce, niente
insinuazioni viscide, poco machismo: sono abbastanza pronti a rivedere
il proprio pensiero se gli muovi delle obiezioni, non ti trattano come
un'oca che deve solo portare in giro i volantini. Per questo voglio
ringraziarli, perchè sono belle persone, compagni di viaggio che mi
fanno sentire pari. E sono belli anche i nostri giovani, ragazzi
splendidi che riescono a conciliare studio, lavoro, impegno politico,
nella speranza di cambiare questo mondo non perfetto che abbiamo fra le
mani. Ragazze belle dentro e belle fuori, che affidano il proprio futuro
alla fatica senza cercare la scorciatoia di mostrare gambe e tette per
offrirsi al migliore offerente. E di bei e belle ragazze ce ne sono
tanti anche da noi, secondi a nessuno.
Appare evidente qui la grossa differenza con i partiti di centro-destra
coi quali dobbiamo misurarci, partiti che hanno fatto del machismo e del
gallismo una bandiera, quasi un valore aggiunto. Quando sento parlare
delle "belle donne" da questi qui, e vedo passare nei loro occhi quegli
sguardi maliziosi, lascivi, pieni di sottintesi, non posso fare a meno
di sentire la nausea: ma come fanno le donne a votarli, non hanno un
minimo di dignità, non riescono a ribellarsi a secoli di questo
schifezzo, ora conclamato? Questi partiti di destra sono CONTRO tutte le
donne, quelle mature perchè non servono più, quelle giovani perchè
servono solo a quello...! Basta, pensiamoci da ora in poi, cominciamo a
guardare al di là degli slogan, la nostra dignità è al di sopra di tutti
i calcoli politici. Mamme, sareste contente se al compleanno della
vostra figlia diciottenne si presentasse un vecchietto rifatto che si fa
chiamare PAPI ? Al diciottesimo di mia figlia, solo i suoi amici. I
figli sono importanti, le figlie più esposte a questo genere di
mercimonio. Battiamoci perchè un domani i nostri figli trovino un lavoro
perchè sono bravi, non belli e disponibili.

1 commento:

Michele Aiello ha detto...

Finalmente una signora che esce allo scoperto, e fa sentire la propria voce contro la continua e giornaliera offesa alla dignità
del mondo femminile. E' importante non solo il lavoro di chi si batte per i diritti delle donne, ma anche la voce di chi si sente
ogni giorno schernita, offesa, discriminata. Sono stati raggiunti dei diritti sulla carta che devono essere mantenuti a denti stretti
nella realtà quotidiana, che devono essere difesi a spada tratta. A costituzione formale deve corrispondere costituzione materiale.
La discriminazione si combatte giorno per giorno, a partire dal dialogo con chi non si rende conto che spesso anche i luoghi più comuni hanno uno sfondo sessista.
Tutti quei soggetti della società, riconducibili ad alcune categorie, i quali in determinati periodi storici non hanno più sopportato l'assenza di determinati diritti
se li sono guadagnati lottando per le strade, pacificamente e non. Non dimenticatelo, donne, non basta il movimento delle suffragette, non basta l'impegno delle femministe,
TUTTE VOI dovete pretendere i vostri diritti. E bisogna pretenderli in ogni luogo della società. Non si può avere dignità solo perché si è in un partito democratico,
non solo perché ci si è scelti un marito intelligente. No.
E' un vostro diritto, dovete curarlo e mantenerlo. E se viene usurpato, è VOSTRO DOVERE alzare la voce, soprattutto con le vostre amiche,
che sicuramente non tutte votano a sinistra. Non è solo un messaggio che viene dal centrodestra, è una pratica ormai diffusa che straripa dai giornali,
dalla tv, dalle pubblicità, e ovviamente dall'ignoranza e dalla insensibilità (ahimè) di troppe persone.
La mercificazione del corpo è diffusissima nella nostra società. Ma noi ne siamo co-responsabili, perché compriamo le stesse marche che fanno
pubblicità utilizzando il corpo della donna in modo osceno, perché guardiamo programmi che svestono le donne per fare audience, perché i
programmi che mostrano le tette battono quelli che spiegano la storia, e sono le nostre TV a permetterlo.
Grazie Paola, per questo esempio di difesa della libertà. Grazie davvero.

Michele Aiello