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lunedì 15 giugno 2009
Il Pd sfida già Miozzi sui costi della politica
Sostenere la costruzione di strade e infrastrutture fondamentali. Ridurre i costi della politica, proponendo di diminuire gli assessorati e aumentando l'efficienza della macchina amministrativa. Puntare l'attenzione, e quindi anche soldi, per sostenere i lavoratori e per rilanciare i centri per l'impiego. E per avere una rappresentanza politica nelle commissioni, ora solo tecniche, per la Valutazione di impatto ambientale e per le attività estrattive.
Il Partito democratico lancia la sfida al centrodestra del presidente Giovanni Miozzi in Consiglio provinciale. Il gruppo del Pd sarà composto da sette persone, compreso il candidato alla presidenza della Provincia (anche per Idv e Verdi della Colomba), Diego Zardini, e ha quattro donne. Sei su sette gli eletti in città.
«Puntiamo a dare continuità all'azione del gruppo uscente, confermando Vincenzo D'Arienzo ma con sei novità. Purtroppo non è stato rieletto Luciano Sterzi. Abbiamo comunque su un nuovo gruppo compatto, che all'esperienza unisce la giovane età di alcuni componenti». Zardini, 30 anni, addetto alla sicurezza in un'azienda e consigliere da due anni della Seconda circoscrizione cittadina rilancia il «pacchetto anticrisi varato dal Pd in campagna elettorale con cui proponevamo alla Provincia di rispamiare soldi e di destinarli a fondi per lavoratori precari e per anticipare versamenti per i cassintegrati. Comunque, siamo aperti alle collaborazione». Quanto all'autodromo fra Vigasio e Trevenzuolo, Allegri e Zardini sottolineano che «non dovrà diventare una Grande Mela Due, un centro commerciale che ha stravolto la viabilità attorno».
Vincenzo D'Arienzo, 43 anni, impiegato, al terzo mandato in Consiglio, punta sulle infrastrutture. «Su questo punto sfidiamo il presidente Miozzi». Compagni di viaggio in questa sfida saranno Franca Rizzi, 60 anni, insegnante in pensione, eletta in centro, che rimarca «la presenza di quattro donne nel gruppo, segno di un investimento fatto dal partito». Fra queste c'è Clara Scapin, 59 anni, insegnante in pensione, per 10 anni assessore a Legnago (è l'unica della provincia) nella Giunta uscente del sindaco Silvio Gandini. «La Provincia deve valorizzare anzitutto il suo ruolo nel settore dell'istruzione». Completano il plotoncino rosa del Pd in Provincia Silvia Allegri, 32 anni, insegnante precaria, eletta a Borgo Trento, che puntualizza come «il Pd dovrebbe imparare dagli avversari a migliorare la comunicazione, stando vicino alla gente e comprendendone i bisogni». Alice Leso, 27 anni, eletta in Borgo Venezia e San Michele, studentessa di economia e commercio e già impiegata nel campo della normativa fiscale e della gestione amministrativa, punta «a ridurre gli sprechi dell'amministrazione» e a «interpellare le associazioni di categoria per intraprendere una cammino di scelte per il nostro territorio».
Infine Lorenzo Dalai, 56 anni, diirgente d'azienda, eletto in Borgo Milano dove coordina il circolo del Pd, che punta già il dito contro gli effetti della legge Brunetta. «Quattordici lavoratori dell'ufficio permessi dell'Amt rischiano di perdere il lavoro perché devono essere licenziati per poi essere nuovamente selezionati in un concorso. Cominciamo allora a difendere il posto di lavoro di chi già ce l'ha».
Enrico Giardini
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