Care amiche, cari amici, siccome giovedì sera non sarò all'incontro del nostro circolo (per impegno di carattere soio-culturale già preso), partecipo virtualmente all'incontro con alcune piccole considerazioni.
1. Innanzitutto, mentre mi congratulo con Lorenzo per la sua elezione -che è un'opportunità vera anche per l'intero nostro territorio-, mi associo di cuore al grazie a Paola ed Antonio, che posso garantire che si sono impegnati nella campagna con tutte le loro energie, contribuendo comunque -al di là del risultato- al nuovo radicamento del PD, attraverso il contatto diretto con decine e decine di cittadini. Un grazie doveroso a tutti coloro (e sono stati tanti, a partire dai più giovani Federico, Alviggi brothers, Michele...) che ci hanno messo tempo, passione, cuore: nulla di questo è andato sprecato! Darà invece frutto, se sapremo coltivare questo seme.
2. Premesso questo, la valutazione generale sulle elezioni non può che essere negativa; certo, rispetto alla "demolizione" del PD tiriamo giustamente un sospiro di sollievo, ma perdere in un anno in Italia, 4,4 milioni di voti...non può consolarci! Valutazione negativa innanzitutto perchè il clima culturale di destra si è ulteriormente esteso e parola d'ordine di stampo sostanzialmente razzista -che fino a qualche tempo fa solo sparute frange di estrema destra osavano proclamare in pubblico- oggi sono affermate pubblicamente e tranquillamente da gente comune: è passata una subcultura legata alla paura, alla chiusura, alla difesa miope del proprio orticello, senza un concetto di solidarietà che faccia da collante. Questo mi pare il problema più serio: c'è da rifare una mentalità e sarà una questione di mediolunga durata, e più socioculturale, che politica.
In secondo luogo la valutazione non può essere positiva neanche per il PD, per il calo generale nel veronese (salvo alcuni positivi e signifiativi segnali amministrativi), che si accompagna a quello nazionale e al "rosicchiamento" anche nelle zone tradizionalmente sicure. Pensiamo ora al referendum (e dove siamo in ballo, anche al ballottaggio), ma poi sarà ora di pensare al partito: il congresso previsto in autunno sarà un appuntamento cruciale, da vivere con chiarezza di proposta relativa a priorità, programmi, alleanze, senza legarci alle vetuste storie di provenienza, che hanno procurato solo lobby, divisioni, personalismi. Quella sarà la nostra ultima occasione per sostanziare il nostro partito.
3. Infine anche la campagna elettorale ha confermato che la via per rafforzare il PD nel nostro territorio è quella del radicarci nei problemi dei quartieri, con una presenza costante sui temi delle singole realtà.
Grazie per l'attenzione. Mauro
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