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mercoledì 10 giugno 2009

Riflessione di Giandomenico Allegri

Cari democratici e care democratiche,



non nascondiamoci che stiamo attraversando giorni difficili.



La tornata elettorale appena trascorsa ci ha senz’altro delusi. Il trend nazionale e l’ondata di consensi alla Lega ha colpito anche molte amministrazioni locali nella nostra Provincia, estendendo l’effetto Tosi ben oltre i confini del Comune di Verona. Abbiamo perso ed è opportuno affrontare un’analisi approfondita delle ragioni della sconfitta e delle possibilità di rilancio del nostro progetto.

È giusto riconoscere che fortunatamente, grazie al lavoro di tanti dirigenti e militanti locali, vi sono state anche alcune piacevoli sorprese ed importanti riconferme. Cito, solo a titolo di esempio, Castelnuovo del Garda, Nogarole Rocca, Dolcè e Cavaion dove confermiamo le nostre amministrazioni uscenti e a Lavagno dove riusciamo a battere le destre in un territorio comunque per noi molto difficile.



Proprio da qui credo sia necessario ripartire, ovverosia dal territorio, dall’esperienza, dalla competenza dei nostri amministratori, dai nostri circoli e dalla concretezza dell’agire politico. La crisi internazionale e le paure legate alla presenza del “diverso” sono fattori che hanno pesato in maniera significativa nelle scelte degli elettori. Rischiamo, a volte, di essere percepiti distanti e troppo rinchiusi in discussioni poco interessanti, rivolte principalmente a noi stessi più che al Paese. Questo deve cambiare ed è compito di ognuno di noi contribuire. Avremo modo di discuterne presto, promuovendo occasioni d’incontro e di riflessione sui risultati elettorali. Ora abbiamo altre due scadenze da affrontare: i ballottaggi e il referendum.



Permettetemi di ringraziare sinceramente tutti coloro che si sono impegnati in questa campagna elettorale, dedicando energie, tempo e spesso anche risorse personali. Un ringraziamento particolare, lo voglio rivolgere a Diego Zardini e a Silvio Gandini, che pur consapevoli della quasi impossibile sfida cui erano sottoposti non si sono intimoriti ed anzi hanno svolto un’intensa campagna, incontrando l’intero territorio provinciale. In molti incontri ero al loro fianco e devo dire che in quei momenti ho ritrovato il primo genuino spirito del Partito Democratico. Quella voglia di costruire un patrimonio politico che nasce dalla consapevolezza di avere degli ideali spesso dimenticati dalla nostra controparte. Parlo dell’uguaglianza, della tutela dei diritti umani, della crescita sostenibile, della solidarietà, del concetto di bene pubblico da anteporre al bene privato. Non sono parole vuote, sono concetti altissimi che oggi non intercettano grandi consensi nella società come purtroppo abbiamo constatato in questa tornata elettorale.



Un ultimo, ma non meno importante, ringraziamento a chi in questi anni ha prestato il proprio servizio nelle nostre Amministrazioni ed oggi, senza ragione o demerito, si trova in un ruolo di minoranza. E’ forse la situazione più difficile da affrontare, ci si chiede perché questa interruzione del rapporto di fiducia con gli elettori. Molte volte la voglia di “cambiare” legata alle sirene della propaganda demagogica sovrasta la nostra capacità di costruzione di un rapporto quotidiano. Ma non sarà sempre così. Abbiamo dimostrato nel passato che meglio di altri sappiamo comprendere le esigenze dei cittadini fornendo servizi ed affidabilità. Questa nostra capacità, che deriva da quell’etica della politica che è nostro patrimonio, è la semente per la rinascita del nostro progetto.



Il percorso di fronte a noi è lungo ed accidentato, ma non è il momento di fermarsi. Rimbocchiamoci le maniche, affrontiamo le sfide e proseguiamo con determinazione e convinzione il nostro cammino. Il Partito Democratico rimane sempre più l’unica speranza per l’Italia e siamo noi a doverne determinare il successo.



Giandomenico Allegri

Segretario Provinciale PD Verona

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