I nostri banchetti nei mercati

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Saval:
Venerdì 14 e 21 dalle 10.00 alle 12.00

mercoledì 10 giugno 2009

Ripartire da qui (di Diego Zardini)

Carissime/i,
vi invio alcune riflessioni post-elettorali necessarie per rimetterci al
lavoro. Analisi più accurate e dettagliate dei risultati, spaccati per
territorio e per tipologia verrà fatta dagli organismi deputati, ma volevo
offrire un contributo.

Il risultato elettorale è stato inferiore all'impegno ed al sacrificio che i
candidati e i militanti hanno espresso e che la qualità delle persone che hanno
concorso meritava. Anche in una fase difficile dobbiamo guardare avanti, non
possiamo accontentarci e da qui ripartirà la nostra risalita. Non possiamo
avere un'orizzonte immediato e col congresso di ottobre il nostro Partito farà
le riflessioni necessarie, trovando soluzioni adeguate. Intanto a Verona un
percorso è stato avviato ed una forte innovazione nel partito e del partito si
è innescata fin dalla base. I risultati arriveranno se sapremo lavorare con
perseveranza, determinazione e intenti unitari.
Sapevamo che la sfida elettorale era molto diversa da quella di 5 anni fa. Il
centrosinistra, nel nord, dal 2006 è in calo, il PD ha avuto un anno difficile
(alcuni mesi fa ci davano sotto al 22% a livello nazionale) e col PDL e Lega
insieme fin dal primo turno, Miozzi partiva con un bacino di oltre il 60% dei
voti. Inoltre le elezioni comunali dimostrano come ormai anche il voto
amministrativo, purtroppo, è un voto politicizzato. Non si valuta più se le
amministrazioni hanno lavorato bene o male. Si vota quasi come tifosi di una
squadra e i tifosi non mettono mai in discussione la loro fede. Capita così che
il centrosinistra perda amministrazioni dove ha ben governato come
Sommacampagna, Legnago e Fumane. Mentre in Provincia di Verona il candidato di
PDL e Lega, vince facile al primo turno (pur perdendo 2,5 punti percentuali
dalle europee). Una Provincia che a detta dello stesso Mosele, non ha saputo
giocare nessun ruolo attivo nelle grandi scelte legate al territorio veronese.
Queste scelte sono sempre state fatte a livelli superiori, a partire dai
candidati, fino alla mancata pianificazione; non sono stati infatti mai
approvati i Piani Cave, il Piano Rifiuti, il PTCP, lasciando la Provincia di
Verona in balia delle decisioni veneziane o milanesi.
Ci troviamo così un Presidente che esalta gli effetti dell'autodromo dopo
aver fatto ricorso amministrativo contro il progetto in qualità di Sindaco, ci
troveremo a pagare le tangenziali oggi gratuite senza che nessuno in Provincia
abbia detto nulla, ci troveremo un Presidente che andrà avanti con il progetto
di Ca' del Bue, a parole avversato dai tre Sindaci e dai suoi consiglieri che a
San Giovanni hanno chiesto voti per eleggerlo.
Rischiamo di avere un Presidente ostaggio della competizione e divisione tra
il gruppo leghista e quello del PDL, che già in Regione ha prodotto danni, come
l'abolizione di entrambe le Comunità Montane Veronesi.
Tante le contraddizioni da mettere in risalto.

Noi, come deciso dai cittadini veronesi, faremo opposizione, la faremo però a
testa alta, consapevoli che le nostre proposte avrebbero potuto trovare
ascolto, se anche noi avessimo avuto le stesse risorse economiche investite dai
partiti della maggioranza durante la campagna elettorale. Se i cittadini
veronesi avessero saputo che negli ultimi anni il centro destra ha aumentato da
8 fino a 12 gli assessori e che la mia coalizione proponeva di ridurli a 6
avrebbe potuto scegliere con più consapevolezza.
Noi faremo opposizione in maniera costruttiva, ma vigileremo affinchè non vi
siano sprechi di risorse pubbliche, chiederemo il taglio degli assessori e dei
compensi negli enti partecipati dopo gli aumenti decisi da Lega e PDL,
porteremo avanti il nostro programma.
Come detto durante la campagna elettorale, diremo a gran voce al Sindaco di
Verona, Tosi la nostra contrarietà ad un CIE sul territorio della Provincia di
Verona, tanto meno gli lasceremo collocarlo fuori dal Comune di sua compentenza
e spero che il Presidente Miozzi farà altrettanto.
Le elezioni sono passate, ma il nostro lavoro inzia adesso. Sarà un lavoro
impegnativo, ma non avremo paura di far sentire forte la nostra voce. Per
esempio già oggi è reso evidente che Miozzi non manterrà la misera promessa di
tagliare di due unità il numero degli assessori. Ne farà ancora 12 o forse 13.

Altre riflessioni sull'identità del partito, sul programma che proponiamo,
sulle allenze e le collaborazioni con le altre forze politiche ci sarà tempo e
modo di ragionare a breve, in vista del congresso. Abbiamo degli interrogativi
cui trovare risposta, ovvero come riavvicinarci all'elettorato, come informarlo
adeguatamente delle decisioni delle amministrazioni, come radicare nella
società il progetto riformista del partito democratico, come tornare credibili
grazie a un rinnovamento e la coerenza dei percorsi, come convincere
lavoratori, artigiani e moderati-cattolici della nostra proposta (oggi votano
tutti per la Lega xenofoba ed una riflessione va pur fatta).

Una cosa per me imprescindibile è quella di operare tutti, pur nella
discussione fatta con franchezza tra diverse opzioni, per un unico progetto,
più forte e un giorno vincente. Dobbiamo davvero metterci tutti al servizio di
un idea, di un cammino, di un percorso, senza le consuete attitudini
all'autodistruzione, all'autocritica fine a sè stessa o per regolare conti
interni.

Dobbiamo prima di tutto amare questo partito per trovare le risposte giuste e
uscire dal tunnel.

Non sarà facile ma abbiamo risorse, energie, intelligenze esperienze in grado
di compiere l'impresa.
Nel mio piccolo, dal consiglio provinciale sarò a disposizione anche in
relazione a tutte le forze presenti all'opposizione che intendano lavorare su
progetti comuni e condivisi. Ovviamente con il Partito Democratico alla guida
forte di qualunque processo di innovazione ed allargamento ad altre forze.

Ringraziando ancora una volta tutti per l''impegno e la fiducia.

Un abbraccio,

Diego Zardini

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