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lunedì 4 gennaio 2010
Quando la competenza è solo un optional... perfino nella sanità
È bufera sul primariato di Medicina Ospedaliera dell’Ospedale di Borgo Trento, a Verona, appena assegnato al dottor Roberto Castello. I consiglieri regionali Franco Bonfante, Claudio Rizzato ed Andrea Causin (Pd) hanno presentato un’interrogazione al Presidente Giancarlo Galan per chiedere se tale scelta sia stata più “politica” che tecnica, ovvero dettata dalla presunta fede leghista del camice bianco.
Tra l’altro indicato dagli stessi firmatari come dottore di Stefania Villanova, moglie del Sindaco Flavio Tosi, punta di diamante del Carroccio. A far nascere tanti sospetti il fatto che nel bando di concorso per il primariato di Medicina fosse richiesta la specializzazione in endocrinologia: Castello infatti è un endocrinologo. “Endocrinologia e medicina interna non sono specializzazioni equipollenti secondo la legge vigente – recita l’interrogazione depositata in Giunta il 23 dicembre – e poi Borgo Trento dispone già di un prestigioso reparto di endocrinologia”. I consiglieri chiedono a Galan "se ritenga corretto che il bando contenga la dizione ‘si ricerca il primario di Endocrinologia e di Medicina interna’; se sia a conoscenza che tale escamotage sarebbe stato adottato per permettere ad un endocrinologo leghista di poter presentare domanda per la copertura di detto posto, poiché altrimenti sarebbe stato privo dei requisiti necessari; se risulti vero che l’endocrinologo in questione sia anche medico della moglie del sindaco di Verona nominata, come è noto, due anni fa senza alcun concorso e priva di laurea, dirigente della Sanità regionale.”
“Il bando era per il primario di Medicina ospedaliera ad indirizzo endocrinologico” – spiega il direttore generale dell’Azienda ospedaliera veronese, Sandro Caffi – “ne abbiamo fatto richiesta in Regione, perché le due specialità sono compatibili. Il 24 dicembre l’apposita commissione ha selezionato i tre candidati, tra i quali ho scelto Roberto Castello in base ai titoli e al tipo di attività che avrebbe dovuto svolgere in reparto. I suoi titoli sono sovrapponibili a quelli di un altro candidato, il dottor Riccardo Bonadonna, (altro endocrinologo, ndr) ma io penso di avere fatto un’ottima scelta. In tutta libertà, scienza e coscienza, come sempre in questi dieci anni da dg. Se qualcuno ha qualcosa da ridire lo faccia nelle sedi opportune, io ho valutato la competenza del professionista, per il bene dei pazienti, nell’ottica dell’azienda che dirigo e del progetto di riorganizzazione e di integrazione tra Borgo Roma e Borgo Trento”.
Quanto ai sospetti su presunte ‘pressioni’ esercitate su Caffi da Stefani Villanova, risponde Tosi: “Mia moglie querelerà per la seconda volta Bonfante, che indicandola come paziente del dottor Castello ne ha violato la privacy. Il primario in oggetto è bravo, lo conosco e lo stimo come conosco e stimo centinaia di altri medici, visto che sono stato assessore regionale alla Sanità, ma lui non ha la tessera della Lega. Non è nemmeno simpatizzante, non viene alle manifestazioni del Carroccio e non abbiamo mai parlato di politica. E poi Caffi – aggiunge il Sindaco – è così intelligente e capace da fare quello che ritiene più opportuno, non certo quello che gli dico io. Provo pena per il modo di fare politica di Bonfante, che getta fango gratuito addosso alla gente.”
“Non ho paura della querela della Signora Tosi – replica Bonfante – farà la fine di quella che presentò quando denunciai la sua nomina a capo della segreteria dell’Assessore Regionale alla Sanità senza concorso né laurea (una legge regionale lo permette, ndr): archiviata. I fatti sono più forti delle parole, il curriculum di Bonadonna è superiore a quello di Castello, andremo fino in fondo e Caffi si assumerà le sue responsabilità. C’è chi si è già piegato agli ordini dei nuovi padroni, ma noi no.”
E' inaccettabile quello che è avvenuto. Non si può lottizzare ogni cosa dall'informazione all'Ospedale di Borgo Trento. Grazie all'impegno di Franco Bonfante e degli altri consiglieri regionali del Partito Democratico l’episodio emerge e non viene messo nel dimenticatoio
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