I nostri banchetti nei mercati

Stadio:
Sabato 1, 8, 15, 22, 29 ottobre dalle 9.30 alle 12.30
Saval:
Venerdì 14 e 21 dalle 10.00 alle 12.00

venerdì 20 agosto 2010

Il bene comune (di Paola Lorenzetti)

La campagna per la raccolta firme a favore del referendum contro la privatizzazione dell'acqua ha avuto un enorme successo. Un fiume di persone ha risposto all'appello dei comitati e ha portato il proprio contributo, ha scritto il proprio nome per affermare che l'acqua non è una merce, non deve servire a nessuno per ricavarne un profitto. Al contrario, l'acqua è un DIRITTO di ogni cittadino, di ogni essere vivente. E come tale va trattata, sottraendola ad indebite speculazioni. La gente ha capito il concetto di BENE COMUNE, ha assimilato l'idea che finalmente si parla di qualcosa che va a favore della COLLETTIVITA', non solo di alcune categorie privilegiate, e del FUTURO ! E ha risposto in MASSA.

Bisogna riflettere su questo evento! L'acqua non è il solo bene comune del mondo; ci sono beni speciali, che non si possono vendere o comprare. Possono essere doni del creato, come l'acqua, l'aria pulita, gli ambienti naturali, la salute. Oppure possono venirci trasmessi dalle generazioni precedenti: arte, lingua, scienze, educazione....
Questi beni speciali vanno gestiti in modo speciale, garantendo a tutti i benefici che ne derivano. Non possono quindi essere utilizzati in modo esclusivo.

Ne deriva che la politica dovrebbe darsi da fare per garantire alla cittadinanza questo obiettivo. E che ad un'azione del genere la gente risponderebbe con lo stesso entusiasmo mostrato per la campagna sull'acqua.
I politici attualmente al potere badano poco al bene comune, ne sono prova i provvedimenti legislativi presi in ambito scolastico, sanitario, di sicurezza; la stessa legge Ronchi. A loro premono di più gli interessi privati. Ovviamente. Per questo non è sicuro limitarsi a seguire le loro parole d'ordine: sicurezza, federalismo... nella speranza di chissà quali sviluppi.
Un partito di centro sinistra deve perseguire il bene comune della cittadinanza, anche attraverso il sostegno alle sue strutture pubbliche. In Italia ci hanno convinti che privato sia meglio di pubblico, ma non è così, e gli esempi sono tantissimi. Pensiamo a Parmalat. E impariamo ad utilizzare meglio i soldi pubblici: quanti chilometri di rete idrica si potrebbero rinnovare coi miliardi preventivati per il ponte sullo stretto, evitando così continue perdite del 30-40% di acqua potabile?

Mi auguro che nel mio partito si avvii una riflessione approfondita su queste tematiche, perchè possono essere un motore importante, un fine condiviso da larga parte della popolazione. E sono sicura che la gente risponderà, come ha già fatto.

Paola Lorenzetti

Nessun commento: