Da giorni e giorni ci viene ammanita in tutti i modi questa minestra ormai “passata” : governo si o no? Governo tecnico o governicchio?
Di fronte allo sfacelo berlusconiano il Partito Democratico ha balbettato, ha detto e non detto, insomma ha detto che si...un governo tecnico potrebbe andare....Draghi o Tremonti ? Uno o l'altro, per me pari sono!
Ma come? L'attuale Ministro è direttamente corresponsabile di una manovra finanziaria assassina e, ricordiamocelo, sette anni fa venne fatto cacciare da Fini che disse ”ha taroccato i conti!”, per essere sostituito da Siniscalco.
La risposta del PD doveva essere forte e chiara: gorverno berlusconi a casa; si dovrebbe pensare ad un Governo Istituzionale: in un momento in cui la destra tende a gettare fango su tutte le istituzioni, noi vogliamo un governo in grado di recuperare prestigio e fiducia!
Perciò per questo importantissimo e delicato compito indichiamo la persona che ricopre il più alto incarico istituzionale all'interno del PD : il Presidente.
La persona sappiamo è Rosy Bindi, che sicuramente ha tante qualità, ma la indichiamo principalmente per il suo ruolo istituzionale. Certamente è l'esatto opposto di B. ( puttaniere, pluriprocessato, pluricondannato,massone,ecc.), ed ha chiaro il senso dello Stato e del bene Comune.
Questo avrebbe permesso di evitare al Segretario un'esposizione pericolosa, avrebbe evitato di trasmettere l'idea che abbiamo paura di elezioni anticipate, avrebbe tolto spazi di manovra a Di Pietro e Casini, avrebbe potuto ricompattare il partito evitando le spaccature che potrebbe creare la candidatura ad eventualli primarie di Vendola, che, nonostante la simpatia personale, ritengo incapace di ricreare le condizioni per una unità vera del centrosinistra.
Forse non è ancora troppo tardi, pensiamoci e rilanciamo le nostre proposte; spingiamo ad osare questo Bersani, un po' spento e rinunciatario.
Non possiamo aspettare che la Destra si sfracelli da sola! Tanto più che un'ipotesi istituzionale darebbe una sponda a Fini e taglierebbe alla radice la malapianta delle ipotesi populistiche di ricorso al popolo, ma sarebbe in linea con i dettati costituzionali.
Spetterebbe poi al Capo dello Stato, in prima battuta, e poi al Parlamento valutare questa possibilità.
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