Aprire subito la sala civica di via Anselmi, a San Massimo, inaugurata nel novembre dell'anno scorso, ma mai aperta né utilizzata, e anche l'ex anagrafe di San Massimo, già ristrutturata. È quanto chiedono il consigliere comunale del Pd Carla Padovani e quello della Terza circoscrizione Sergio Carollo, contestando l'operato della circoscrizione stessa, che avrebbe in gestione la nuova costruzione.
La sala polifunzionale, come ricorda la Padovani, era stata in parte finanziata con i proventi della vendita dell'area di proprietà comunale, pure in via Anselmi, dove si è insediata la clinica Città di Verona (prima in lungadige Campagnola). «Erano stati impiegati 300mila euro per cofinanziare la sala civica nella frazione, che ha 12mila abitanti e va per i 14mila ma non ha un centro di incontro per gli anziani e sarebbe utile per assemblee pubbliche», dice la Padovani, «ma dopo l'inaugurazione è inspiegabilmente rimasta chiuso e quindi se la circoscrizione non la renderà fruibile io sarò promotrice di una delibera di Consiglio comunale per fare in modo che la sala torni alla disponibilità del Comune, che senz'altro saprà utilizzarla a vantaggio del quartiere». Carollo aggiunge che «ci è stato riferito che mancherebbero gli arredi, per la sala, ma non si capisce che cosa impedisca di portare qualche decina di sedie e un tavolo e di aprire il centro ai cittadini».
La Padovani denuncia pure che l'ex anagrafe di San Massimo, ristrutturata grazie a 98mila euro stanziati dal Comune, è pure da tre mesi chiusa. «Anche in questo caso sono stati impiegati dei soldi pubblici per recuperare un edificio, di cui le 15 associazioni del quartiere avrebbero bisogno per incontrarsi e per svolgere la propria attività».E.G.
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