Le Mafie nel Nord Est e a Verona
Dopo le dichiarazioni dei massimi rappresentanti istituzionali di Verona riferite ai contenuti espressi in occasione dell’incontro organizzato dalla Festa Democratica di Borgo Nuovo su Le mafie del Nord, vi sono alcune precisazioni dei relatori.
“I dati che segnalano dette presenze, dichiara Pierpaolo Romani coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, sono contenuti in fonti ufficiali, all’interno di rapporti pubblici come quelli del Ministero dell’Interno, della Direzione investigativa antimafia, della Procura nazionale antimafia e dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Oltre a ciò, nei mesi scorsi, il Corriere e altri quotidiani del Veneto hanno riferito vicende che confermano tali dati.
Ovviamente, continua Romani, l'esperienza più che ventennale di studio sulle mafie mi induce a comprendere, ma non sempre a condividere, la lettura rassicurante che i rappresentanti istituzionali deputati all’ordine pubblico e alla sicurezza tendono a fornire dei territori in cui operano. Tuttavia, in materia di sicurezza, tener conto del buon lavoro svolto non deve impedire di notare eventuali segnali poco rassicuranti che si profilino all’orizzonte.
“Non si tratta di creare allarmismi, conclude Pierpaolo Romani. Tutt’altro: come già evidenziato durante il dibattito alla Festa Democratica dell’altro ieri, nel segnalare l’esistenza di certe “presenze”, la mia intenzione non è di alimentare polemiche ma di contribuire a creare, nella cittadinanza, la consapevolezza dei rischi a cui un territorio può andare incontro quando è infiltrato dal crimine organizzato. Tutto questo al fine di sviluppare una sana cultura della legalità che favorisca la prevenzione e il contrasto, sia alle forme di criminalità mafiosa che agli altri fenomeni di illegalità”.
Interviene nel confronto a distanza Maino Romani, deputato del PD e membro della commissione antimafia, il quale dichiara: “Non credo che nel dibattito alla festa del PD si sia esagerato sui rischi di infiltrazione mafiosa nel Veneto. Al riguardo segnalo quanto afferma la Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia nella sua ultima relazione, relativamente alla 'ndrangheta: "...i dati...fanno ritenere che il Veneto non sia immune da quel tipo di presenze, e che sia giunto il tempo di sviluppare approfondite investigazioni....e' da ritenere che il territorio veneto,ed in particolare quello ricompreso nei territori delle province di Verona, Padova e ( in parte ) Venezia, si stia pian piano trasformando." Come ho detto nel dibattito, la consapevolezza del problema e' la prima condizione per combatterlo”.
L’attenzione delle istituzioni e dei cittadini, ha affermato Antonino Leone responsabile della PA del PD di Verona, nei confronti della criminalità organizzata non è mai sufficiente per i rischi e per i pericoli che tale fenomeno causa. Certamente la provincia di Verona non è la provincia di Reggio Calabria ma per le condizioni economiche e sociali che esistono attualmente (imprese in difficoltà a causa della scarsa liquidità, delle difficoltà di credito e dei pagamenti ritardati delle pubbliche amministrazioni) e per i fenomeni di criminalità organizzata che si sono già verificati e riportati da il Corriere di Verona, il giorno 20 luglio scorso a pagina 8, occorre non sottovalutare il fenomeno della criminalità organizzata nel territorio veneto e veronese. D’altronde sono sempre più numerose le pubblicazioni che studiano il fenomeno mafioso nel nord est e riportano in modo corretto i risultati ufficiali delle istituzioni relativi alle infiltrazioni mafiose nel territorio interessato. Nella festa Democratica di Borgo Nuovo sono stati riportati tali dati ed è stato lanciato un appello ai cittadini affinché non sottovalutino il fenomeno della mafia in Provincia di Verona e nel Nord Est.
Trasparenza e competenze
Si è svolto un incontro, ospitato dalla Festa Democratica di Borgo Nuovo (Verona), al quale hanno partecipato i rappresentanti di EntiTrasparEnti ed il segretario del PD di Verona, Vincenzo D’Arienzo. Purtroppo il confronto non si è realizzato in quanto D’Arienzo si è allontanato per accogliere Rosy Bindi che nel frattempo era arrivata alla Festa.
L’incontro è stato aperto da Damiano Fermo, il quale ha coordinato i lavori e sottolineato l’importanza del documento EntiTrasparEnti per innovare la politica a Verona ed in Provincia.
Damiano Fermo afferma che “Trasparenza significa franchezza e condivisione: dare alle persone piena informazione sulle cose che accadono e sul perché. Le scelte di un partito, di un organizzazione devono rispettare un progetto che sia condiviso dai cittadini. Per questo una popolazione matura e un partito trasparente sono due facce della stessa medaglia. E’ soprattutto necessario essere trasparenti per dare un segnale ai meno tutelati in questo momento. Alle nuove generazioni che non hanno un motivo di fiducia. Non hanno garanzia di mobilità. Trovano barriere nei privilegi corporativi. Per chi oggi viene espulso dal mercato del lavoro e si trova davanti ad un baratro”. “Serve coraggio, dichiara Damiano Fermo, ed una possibile soluzione è quella di puntare alla trasparenza nelle istituzioni, nelle organizzazioni e nei partiti per ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale, organizzativa e politica del paese. I partiti devono definire un metodo, semplice, per separare, negli enti economici cui sono chiamati a partecipare, la commistione fra l’indirizzo politico e la gestione aziendale. Un principio, questo, secondo il quale si potrà riguadagnare parte della credibilità persa, tornando a dimostrare rispetto verso chi si pretende di rappresentare”.
Francesco Magagnino ha illustrato nel suo intervento gli obiettivi del gruppo contenuti nel documento sottoscritto da centinaia di cittadini ed iscritti al PD: Partito Democratico capace di innovarsi con la Trasparenza e le Competenze.
“Con grandissimo dispiacere, afferma Francesco Magagnino, duole costatare che non riusciamo a trovare una frequenza condivisa per discutere insieme proattivamente del tema messo al centro con il documento EntiTrasparENTI. Il segretario ha ritenuto di scrivere in autonomia un nuovo documento rinviando così il confronto su quanto proposto, condiviso e sottoscritto da quasi 200 persone. Detto questo, noi, con gran senso del dovere e convinzione della necessità di traguardare l’obiettivo della trasparenza analizzeremo la proposta formulata dal segretario e ne daremo una valutazione confermando eventuali punti di proposta ed evidenziando eventuali lacune”.
Francesco Magagnino aggiunge infine "Ciò che è certo, è che il partito tutto, dal nazionale fino al locale, deve dare mostra di coraggio e di audacia, affrontando le questioni spigolose risolvendole con la forza e la semplicità di coloro che affrontano le questioni con disinteresse senza dover difendere posizioni di potere e meccanismi clientelari".
Chiara Chiappa ha parlato della sua esperienza nel Consiglio Comunale di Isola della Scala, che serve da testimonianza per gli enti locali della Provincia. Lo slogan scelto dal Gruppo Consiliare “Isola nostra bene comune” è “un paese che sia bene comune e non di pochi” gestito con una democrazia partecipativa.
“La proposta, afferma Chiara Chiappa, del gruppo consiliare di Chiara Chiappa presentata in Consiglio prevede che le nomine nei vari enti e comitati di gestione avvengano attraverso un bando pubblico, per consentire ai cittadini che ritengono di possedere i requisiti di moralità, competenza ed esperienza di presentare i loro curricula a prescindere dalle appartenenze politiche. Dopo la selezione effettuata da apposita commissione consiliare, il sindaco effettua le nomine pubblicando i curricula dei nominati e motivando i motivi della scelta”.
“Con tale procedura, conclude Chiara Chiappa, si ottiene un duplice risultato: per prima cosa vengono messe a disposizione della comunità le competenze e professionalità migliori anche se sconosciute dai politici; con la trasparenza del metodo si recupera la fiducia dei cittadini verso le istituzioni mai come ora tentati da sentimenti di antipolitica, e si allontana il sospetto che le nomine nascondano clientelismi, favori, politicismi di carriera. La partecipazione della società civile alla vita di comunità è l’unica risposta alla crisi della democrazia rappresentativa, in cui il cittadino dopo le elezioni ha solo il ruolo di semplice osservatore”.
La mozione proposta è stata approvata da tutto il consiglio comunale e qualche giorno dopo oltraggiata dal Sindaco Giovanni Miozzi, il quale ha effettuato alcune nomine senza tenere conto della nuova delibera.
“La complessità dei problemi della società del terzo millennio, afferma Antonino Leone, richiede la scelta di persone in possesso di competenze adeguate. L’impegno e la buona volontà o peggio la sola appartenenza politica in assenza delle competenze risultano insufficienti per svolgere un ruolo efficace nella gestione di enti o società pubbliche che erogano servizi essenziali per la comunità locale”.
“Un altro fattore, dichiara Antonino Leone, da considerare nelle istituzioni, nelle organizzazioni e nei partiti è la trasparenza e la franchezza, la quale se realizzata mette in moto dei meccanismi positivi dal punto di vista sociale (cooperazione, lavoro di gruppo, fiducia, partecipazione) ed economico (diminuzione dei costi delle transazioni, investimenti esteri, successo). La politica delle bugie ha causato nel tempo effetti devastanti (lo scandalo Enron, il crollo dei colossi finanziari nell’attuale crisi, la sfiducia nei partiti). Pertanto, le competenze e la trasparenza sono gli elementi strategici da concretizzare per avviare un grande cambiamento nelle organizzazioni e nella società”.
“I cittadini elettori in disaccordo con la politica del proprio partito, conclude Antonino Leone, scelgono l’opzione uscita per scegliere un altro partito o la lealtà passiva che reprime il dialogo in quanto il dissenso non viene espresso. Occorre creare le condizioni in cui i cittadini possono esprimersi, essere ascoltati ed incidere nelle scelte. La cultura della trasparenza e della franchezza creano le condizioni descritte e condizionano in modo positivo il tipo di leadership di un partito”. Oggi basta essere collegati alle tecnologie di informazione e comunicazione per smascherare chi bara: la verità prima o dopo salta fuori attraverso un blog o un motore di ricerca. Quindi, conviene a tutti abbandonare la bugia e propugnare la trasparenza e la franchezza.
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