L’assemblea cittadina del Partito democratico di Verona, riunita mercoledì 30 maggio 2012, esprime un giudizio di forte preoccupazione sullo stato del partito in città alla luce del risultato elettorale ottenuto il 6 e 7 maggio.
I 18.075 voti (14,84%) a fronte dei 139.531 votanti (69,64%), raffrontati con le elezioni degli ultimi dieci anni, confermano il calo costante del consenso al Partito Democratico.
A questa situazione siamo arrivati sicuramente anche per responsabilità di altri livelli del Partito, ma non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo sottrarci alle nostre.
C’erano già segnali preoccupanti ai quali non abbiamo posto rimedio in tempo: il senso di rassegnazione alla sconfitta, la debolezza della proposta politica sui temi della città, il calo del tesseramento, lo scollamento tra gli eletti in consiglio e nelle circoscrizioni e i circoli, la difficoltà nella definizione delle liste.
Alla discussione in corso nella direzione provinciale, l’assemblea cittadina intende portare le seguenti considerazioni e i conseguenti impegni:
- La campagna elettorale, al di là dell’esito finale, ha portato alla definizione di un programma per la città (sviluppo, salute, servizi), ha consentito di mettere in pratica modalità partecipative, ha realizzato il rinnovamento degli eletti in consiglio e nelle circoscrizioni, ha dato spazio ad un buon numero di donne e di giovani. Michele Bertucco, il nostro candidato sindaco, ha ottenuto 30.493 voti.
- Ripartiamo da qui, nella duplice direzione della proposta politica e della politica organizzativa evitando di avvitarci ancora una volta su discussioni rivolte prevalentemente all’interno e concentrate sugli assetti organizzativi. Costruiamo il progetto entro la pausa estiva e rafforziamo gli organismi per affrontare bene i prossimi appuntamenti elettorali in città.
- Netta distinzione tra ruolo nelle istituzioni e ruolo sul territorio, tra eletti e circoli. L’attività del partito in città non può appiattirsi sull’ordine del giorno del consiglio comunale o delle circoscrizioni. Quindi va recuperata al partito la capacità di costruire la strategia sulla città partendo proprio dal programma (ancora una volta: sviluppo, salute, servizi) a fronte dell’agenda che l’Amministrazione monocolore imporrà ai lavori del consiglio.
- L’opposizione allo schieramento che ha vinto le elezioni va fatta nelle aule consiliari ma, soprattutto, sul territorio. Se la prima è compito degli eletti, la seconda è nelle mani dei circoli. Sui temi che hanno caratterizzato la campagna elettorale va mantenuto l’impegno perché è su di essi, e su tutto quanto riguarda le condizioni di vita dei veronesi, che possono essere costruite le alleanze prossime, tra la gente prima ancora che tra le sigle dei partiti vecchi o nuovi.
- Distinzione dei ruoli non significa assenza di coordinamento. Chiediamo, perciò, ai circoli di farsi promotori di incontri mensili con gli eletti e di promuovere comitati sulle singole problematiche. I segretari dei circoli e le rappresentanze delle donne democratiche e dei giovani saranno sempre invitati alla segreteria cittadina che sarà luogo di discussione e programmazione.
- La chiarezza indispensabile nei confronti dei nostri elettori richiede che all’opposizione in consiglio comunale corrisponda identica forma nelle circoscrizioni, senza soluzioni a geometria variabile.
- Il risultato elettorale ci interroga, però, sulla nostra capacità di aggregazione. La prima tendenza che va invertita è il calo del tesseramento. Su di esso, per non lasciare i circoli soli davanti al necessario impegno, la segreteria cittadina fornirà una proposta di riflessione e di condivisione di azioni mirate.
- Ma la rappresentanza non si esaurisce nel tesseramento. Va rinforzato il rapporto, oggi troppo allentato, con l’associazionismo, dal terzo settore a quello sportivo, da quello culturale a quello del tempo libero. Anche in questo caso, va costruita una mappa dell’associazionismo in città e programmate occasioni di confronto nei circoli sulla base dei contenuti espressi nel programma con cui ci siamo presentati agli elettori.
- Infine, il risultato elettorale della città rischia di condannarci alla insignificanza nel panorama regionale e nazionale del nostro stesso partito. Per questo, l’assemblea chiede alla segreteria cittadina di concordare con la segreteria provinciale, i consiglieri regionali e i parlamentari le iniziative più idonee per valorizzare l’impegno dei circoli.
Riassumendo:
· riconferma del programma elettorale
· rapporto con le forze oggi all’opposizione alla amministrazione monocolore
· incontri mensili nei circoli con gli eletti in consiglio e nelle circoscrizioni
· proposta della segreteria cittadina allargata sulla politica organizzativa e il tesseramento
· iniziative di ascolto e confronto con le associazioni
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