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venerdì 2 novembre 2012

Spianà, il Pd rilancia l'appello: «Salviamo il polmone verde» (da L'Arena del 2 novembre)

SOPRALLUOGO. Sotto la pioggia l'uscita organizzata dai Democratici all'area tra lo Stadio e San Massimo. Contro il progetto di impianti sportivi privati con parcheggi  e altre strutture, l'opposizione chiede un grande parco pubblico
02/11/2012
Zoom Foto
La visita organizzata dal Pd nell'area verde della Spianà FOTO MARCHIORI
Verona. Nata per antichi scopi militari, nemmeno oggi la Spianà, tra Stadio e San Massimo, smette di essere terreno di scontro. Politico. Da una parte, l'amministrazione comunale e il suo progetto per insediare su quel milione di metri quadrati un agglomerato di impianti sportivi privati. Dall'altra, il Pd e il sogno di un grande parco pubblico: polmone verde a beneficio di alcuni dei quartieri più inquinati. Il sopralluogo alla Spianà organizzato dal Pd ieri mattina s'è tenuto sotto la pioggia, con una trentina di imperterriti partecipanti, tra cui diversi esponenti del partito: Roberto Fasoli, Vincenzo D'Arienzo, Fabio Segattini. E la castagnata finale, ospitata sotto la tettoia di un residente del posto, è divenuta concistoro per preparare la controffensiva. Michele Bertucco, capogruppo del partito a palazzo Barbieri, annuncia un'interrogazione nel prossimo consiglio comunale. Federico Benini, consigliere in terza circoscrizione, porterà il tema nella commissione urbanistica di via Sogare, e in più «visiteremo i mercati rionali per far firmare ai cittadini una petizione a sostegno dell'opzione parco. Per convincerli, bastano questi dati: la media della densità abitativa nel Comune è di 13 abitanti per ettaro, 18 in terza circoscrizione, 21 allo Stadio». «E vorrebbero portar qui altro cemento? La finiscano di scaricare qualsiasi colpa sulla passata amministrazione Zanotto», esclama Bertucco all'indirizzo della giunta tosiana. Era stato l'assessore all'urbanistica Vito Giacino, infatti, a imputare all'ex sindaco la colpa di non aver realizzato il parco quando da Roma arrivavano «soldi a fiumi per farlo». Ora, con le casse comunali sempre più vuote, l'amministrazione Tosi ha optato per un'intesa tra pubblico e privato. Alla Spianà arriveranno impianti da tennis, golf, bmx e piscine, con strade, parcheggi e strutture ricettive: una riqualificazione a costo zero, secondo il Comune. «Il Comune non ceda i propri appezzamenti, ma ne acquisisca altri dai privati, creando un parco di 120 mila metri quadrati al centro di un minor numero di impianti sportivi», illustra l'architetto Luigi Lazzarelli. L'intervento di Gianfranco Caoduro, naturalista residente in zona, è un appello: «Il Comune non ha soldi per il parco? Faccio parte di un'associazione d'esperti che redigerebbe il progetto gratis. Inoltre penso che, tra le tantissime onlus di Verona, si troverebbero volontari per le manutenzioni. Non portate il cemento nell'unico polmone verde dell'ovest cittadin,  già esposto a un grande inquinamento: ne va della nostra salute».
Lorenza Costantino

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