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venerdì 18 gennaio 2013

Corso Milano? È una camera a gas (da L'Arena del 18 gennaio)

Corso Milano? Una camera a gas. Chi abita nei paraggi lo verifica ogni volta che si soffia il naso, ma adesso il dato è ufficiale, per l´ennesima volta. A dirlo sono i rilevamenti effettuati da Legambiente nell´ambito della classifica "Pm10 ti tengo d´occhio" in cui sono state monitorate 95 città italiane. Risultati desolanti, a conferma dell´inefficacia degli interventi messi in campo fino ad oggi, dicono gli ambientalisti. Sono infatti 52 le città, tra le 95 monitorate, che hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge. In generale è l´area della Pianura Padana a confermarsi come la zona più critica. 
In Veneto si salva solo Belluno; gli altri capoluoghi si ritrovano nei primi venti posti della classifica generale. In dettaglio, Vicenza (VI Quartiere Italia) si trova al quinto posto con 114 giorni di sforamento; al settimo Verona (Borgo Milano) con 103 giorni, Padova (Mandria) e Rovigo (Centro) al tredicesimo posto con 91 giorni di superamento del limite; Treviso (Via Lancieri) al quattordicesimo posto con 88 giorni e al ventesimo posto Venezia (Parco Bissuola) con 76 giorni.
Non va meglio sul fronte del pericoloso PM2.5: i valori registrati da Legambiente sono risultati fuori norma nella metà delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell´area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo compreso tra 35 e 33 microgrammi/metro cubo. Rovigo si colloca al quinto posto con 31 microgrammi/metro cubo, Venezia (Parco Bissuola) in nona posizione con 30 e Verona (Cason) al tredicesimo posto con 28 microgrammi/metro cubo.
«Il problema dell´inquinamento dell´aria», dichiara Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, «va affrontato con il governo della mobilità, che deve mettere al bando i mezzi più inquinanti e favorire il ricorso al mezzo pubblico. Ma per ottenere questo le amministrazioni locali e la Regione devono investire sulle infrastrutture ferroviarie e i servizi per la mobilità collettiva».
Sui dati diffusi da Legambiente interviene il Codacons, con una proposta provocatoria. «Gli abitanti delle città inquinate possono chiedere 2.000 euro di risarcimento ciascuno per danni da smog». 
L´associazione di consumatori chiede poi «ai sindaci di tutta Italia di vietare il fumo di sigaretta sul proprio territorio quando vengono superati i limiti di Pm10 nell´aria».
«I dati», continua il Codacons, «dimostrano che comuni, province e regioni continuano a non tutelare la salute dei cittadini, con la conseguenza che oltre 8.500 persone muoiono ogni anno in Italia a causa dello smog. Gli abitanti possono però ribellarsi a tale immobilismo chiedendo risarcimento danni per inquinamento». 

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