Siamo all'epilogo di una
partecipazione, quella della provincia di Verona al capitale della società
Serenissima, gestrice dell 'autostrada A4.
Dall'inizio del mandato
di questa amministrazione il gruppo consigliare del Partito Democratico ha
sostenuto l'inutilità della partecipazione al capitale della società di
gestione della A4, in quanto non strategica e in considerazione del fatto che i
bilanci di questa società non solo non davano dividendi, ma addirittura
chiudevano con pesanti passività.
Sulla stessa linea si sono sempre schierati anche i colleghi
di UdC, SEL e IdV.
Più volte in sede di discussione dei bilanci preventivi
abbiamo richiesto di cedere le quote possedute dalla Provincia, ma anziché
procedere con il buonsenso, visto che altri soggetti pubblici, come il Comune e
la Provincia di Vicenza, si erano nel frattempo liberati dei loro pacchetti
azionari, si è proceduto ad una sottoscrizione di aumento di capitale, nel maggio del 2011, confidando nel progetto di
costituzione di una New Company che avrebbe dovuto raggruppare tutti i soci di
parte pubblica, per poter così determinare una diversa impostazione della
società.
Il progetto venne vanificato quasi immediatamente da
un'ulteriore di aumento di capitale, attuato per dare maggior spazio ai soci
privati, che la Provincia non avrebbe comunque potuto sottoscrivere a causa
delle ristrettezze di bilancio.
Risultato finale: a fronte di un forte esborso, 2,4 milioni
di euro, ci siamo ritrovati con una partecipazione ridimensionata, zero
dividendi e un immobilizzo di capitale notevole.
Abbiamo reiterato la richiesta di porre in vendita l'intero
pacchetto, così da destinare il ricavato a problemi urgenti come la
manutenzione degli edifici scolastici, l'asfaltatura delle strade o a misure di
salvaguardia da rischi idrogeologici.
Niente. La maggioranza, ossequiente nei riguardi della linea
perseguita dal Comune di Verona, che aveva aspettative di contribuzione da
parte di Serenissima sul progetto del Traforo delle Torricelle, ha continuato a
tenere nel cassetto le azioni che nel frattempo si stavano deprezzando.
Ora, visto che il bilancio provinciale lo esige, anche in
forza del Patto di stabilità, la Giunta provinciale ha deliberato di alienare
buona parte della partecipazione, purtroppo tardivamente e con la certezza di
incamerare una cifra nettamente inferiore a quella che si sarebbe potuta
realizzare tre anni fa.
Riteniamo pertanto di poter affermare senza tema di
smentita, comunque vada l’operazione di vendita delle azioni, che avremmo
preferito ceduto per intero, che la sottoscrizione operata nel maggio di due
anni fa sia stata un grossolano errore, e se invece di comprare, avessimo
venduto per tempo, cioè ben prima degli aumenti di capitale operati a raffica,
avremmo potuto investire sul territorio provinciale almeno dieci milioni in più
di quelli che andremo, speriamo, a realizzare.
Una pesantissima perdita di denaro e di credibilità, della
quale l’attuale Giunta dovrà rispondere.
Lorenzo Dalai Capogruppo PD in Consiglio Provinciale
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