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giovedì 15 maggio 2008

Salviamo Corso Milano (di Alessandro Soffiati)

Il neonato comitato “Viviamo Corso Milano” il 2 aprile scorso è riuscito a mettere insieme gli assessori Sboarina e Tosato, (assente Corsi), e la sala di via Brunelleschi piena di cittadini. Ha aperto la serata la presidente Elena Giacomin. . Il lungo elenco dei problemi di corso Milano iniziava con lo smog legato al costante traffico veicolare, con i bus non ecologici diretti ai quartieri, con la centralina ARPAV per i rilievi non più presente nel corso ma in una via più interna, con i negozi che chiudono per mancanza di parcheggio, etc. Il comitato ha inoltre raccolto attraverso un questionario le opinioni degli abitanti della zona; detto questionario poneva domande che spaziavano dalla rotatoria di porta San Zeno, alla piantumatura del corso, alla pista ciclabile, alla riduzione da 4 a 2 corsie del corso al fine di guadagnare parcheggi ai lati della strada; in pratica l’intenzione è modificare il progetto di riqualificazione di corso Milano che lo considera un asse di penetrazione della città per farlo diventare invece una strada urbana vivibile dagli abitanti.
Mentre per Sboarina, assessore all’ecologia, la serata è passata fra dati, cifre e spiegazioni sulla situazione dello smog, il compito non è stato così semplice per l’assessore al traffico Tosato, il quale ha tentato di far comprendere al comitato che le richieste legate al flusso delle auto non sono di facile attuazione, tanto più se le corsie di marcia vengono ridotte da 4 a 2 come proposto dal comitato. Inoltre la rotonda davanti a porta San Zeno sembra non essere realizzabile per ragioni di dimensioni: in pratica allo stato attuale non ci sarebbe lo spazio sufficiente per realizzare una rotonda di adeguate misure, ovvero capace di assorbire il traffico nei momenti di punta.
Purtroppo solo in tarda serata è stata concessa la parola al pubblico. Ho tentato di far capire all’assemblea ed ai loro organizzatori che corso Milano non è un’entità a sé, è quantomeno una strada che attraversa più quartieri, e che rischia di peggiorare tanto quanto aumenta il numero delle abitazioni nei quartieri che interessano direttamente il corso. Le aree a rischio possono essere: Spianà, Stadio e la zona attualmente coltivata che va dall’Istituto San Zeno a via San Marco.
Penso sia chiaro a tutti che cosa potrebbe succedere se il Piano degli Interventi, detto anche “Piano del Sindaco”, che seguirà il PAT, rendesse edificabili queste zone: ricordiamo che 200 nuove abitazioni comporterebbero al minimo 200 automobili che formerebbero un serpentone di 1 km negli orari di punta. Quante di queste auto andrebbero a peggiorare la situazione di corso Milano? Ritengo che il Comitato avrebbe dovuto estendere l’invito anche all’Assessore all’urbanistica, al fine di chiarire le intenzioni dell’amministrazione che guida il comune di Verona, riguardo a queste aree.
La Spianà, se edificata, toglierebbe ai cittadini della zona l’ultima possibilità di avere un’area verde che compensi le molte inadempienze in tema di ambiente: sono convinto che se borgo Roma ha avuto il parco che attendeva da molto, anche questa parte di città ha diritto a ciò che le spetta.
Lo stadio, se spostato, a che cosa lascerebbe spazio? Quanti palazzoni sorgerebbero? Quanto traffico si incanalerebbe verso corso Milano? Non dimentichiamo che la spesa per il nuovo stadio è già stata inserita nel piano triennale delle opere da questa giunta, ma è proprio necessario un nuovo stadio? E per far quadrare i conti che cosa vuole vendere del nostro Patrimonio questa giunta?
Infine possiamo esaminare l’area presso l’Istituto San Zeno: la proprietà è privata e l’area è accatastata a servizi, ma già durante la precedente amministrazione c’era stato un tentativo, rifiutato dalla giunta Zanotto, di edificare fino a 750 appartamenti senza aggiungere 1 metro di strada, senza chiedersi dove troverebbero lo spazio 750 automobili in più alle 8 del mattino, senza porsi il problema di scuole e servizi per un quartiere nuovo di queste dimensioni.
Ma è il Piano del Sindaco che va preso in esame in modo attento, perché non possiamo dimenticare che Flavio Tosi votò a favore della lottizzazione Giardini Tranquillo, ( 200 appartamenti circa in Borgo Nuovo a 150 metri da corso Milano), il 18 gennaio 2001, entrando in aula appositamente per fare maggioranza; il suoi colleghi di partito Paternoster e Tosato erano presenti, ma non votarono a favore. In quell’occasione non furono aggiunte strade di collegamento, nemmeno quelle previste dal PRG vigente.
L’elenco dei collegamenti stradali previsti e mai realizzati non è breve: fra la statale 11 e la bretella passando da via Bacilieri, il completamento di via Pitagora e via Archimede con via Da Mosto, il PIRU Esselunga, via L. Fiumi, prevista dal PRG del 1975, e altri; se realizzate queste strade aiuterebbero senza dubbio il traffico di corso Milano verso i quartieri.
Ma mi pongo un’ultima domanda: con tutte le opere previste, traforo, tangenziali etc. per mantenere le promesse elettorali, rimarranno soldi per aiutare questa parte della città?
Alessandro Soffiati

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono Elena Giacomin, Presidente del Comitato "Viviamo Corso Milano". Sono spiacente di constatare ancora una volta, come la buona volontà dei singoli cittadini che si attivano per puro senso di responsabilità, con slancio, senza ricorere necessariamente ai meccanismi "della politica", venga SVILITA da considerazioni del tutto gratuite....
Caro Sig. Soffiati, Le rammento che durante l'incontro pubblico Lei ha avuto la parola, così come altri rappresentati di Comitati e singoli cittadini.
In trent'anni per Corso Milano non è mai stato organizzato un tavolo di discussione con ben due Assessori, tecnici, stampa e moltissimi cittadini. I nostri obiettivi sono i seguenti:
*sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi del Corso e dintorni
*vigilare sulle situazioni di degrado e segnarle alle istituzioni competenti
*formulare proposte migliorative dal punto di vista della VIVIBILITA'/VIABILITA' dei quartieri che si sviluppano attorno
*approfondire le implicazioni sulla salute dei cittadini a causa delle esposizioni da PM10 e PM2.5 (ecco perchè abbiamo richiesto agli organi competenti,informando la stampa, chiarimenti in merito allo spostamento della centralina ARPAV da Corso Milano a Via Sesini...).
Siamo assolutamente consapevoli che la crescente "urbanizzazione" delle zone limitrofe comporta maggior carico automobilistico, nulla è stato lasciato al caso o sottovalutato.
E' stato fatto così POCO in questi ultimi anni per Corso Milano che il lavoro da affrontare ora è ENORME.
Con i soldi spesi per FARE/DISFARE/RIFARE Via 4 Novembre a quest'ora in Corso Milano, forse, si sarebbero rifatti almeno i marciapiedi?! Il Comitato è ben conscio che la priorità è quella di togliere traffico dal Corso, ma la nostra politica è quella DEI PICCOLI PASSI e RISULTATI CERTI, SUBITO, non c'è più tempo da perdere...non possiamo permetterci solo i ragionamenti SUI MASSIMI SISTEMI.
I cittadini hanno bisogno di migliorare le loro condizioni di vita nell'immediato, per noi è diventato un problema anche solo percorrere i marciapiedi, tra buche, auto in sosta selvaggia e smog alle stelle...!
Quindi un invito a voler apprezzare, le nostre iniziative, per le quali tutti gli iscritti mettono a disposizione della collettività competenze/entusiasmi/aspettative assolutamente A TITOLO GRATUITO...particolare non da poco di questi tempi. Segnalo inoltre che il Comitato è riuscito a conciliare le istanze di due categorie che spesso, strumentalmente, si vogliono rappresentare contrapposte da interessi divergenti. Mi riferisco ai commercianti e residenti (ad oggi totali iscritti : 101). Riteniamo che dove si vive QUALITATIVAMENTE BENE, tutti ne guadagnano, non solo economicamente. Il nostro Corso ha ancora molto da dare!.
p.s. a breve saremo presenti sul nostro sito: www.viviamocorsomilano.it
per qualsiasi chiarimento:
presidente@viviamocorsomilano.it
Saluti cordiali
Dr.ssa Elena Giacomin

Anonimo ha detto...

Gentile signora Giacomin
Mi fa piacere che non manchi il dibattito, significa che c’è interesse vero, anche se ritengo che il problema sia diventato vecchio volutamente.
Se da 30 anni siamo in ritardo con le opere pubbliche, non lo siamo con gli interessi privati, abbiamo parcheggi di supermercati e di abitazioni private sul sedime delle strade previste dal PRG del 1975, per vivere meglio in corso Milano dette strade devono appartenere alla collettività.

Anche se il progetto della sistemazione del Corso è stato pensato nella sua globalità, ritengo che alcuni interventi possano trovare attuazione in tempi brevi, come ad esempio il completamento dei marciapiedi nella zona Rossetto, l’esproprio del parcheggio presso l’USSL di via Campania e la minima manutenzione ordinaria di marciapiedi e buche varie.

La ringrazio ancora per avermi dato la possibilità di esprimere pubblicamente la mia opinione, anche se alle 23.20, e purtroppo alcuni macroconcetti non si possono esprimere in meno di 3 minuti.

Posso anche essere in accordo per le spese di via 4 Novembre, ma vorrei ricordare che dal ponte nuovo di corso Milano, (quello vecchio era di categoria insufficiente e la prima perizia che segnalava cedimenti risale a più di 10 anni or sono), parte una pista ciclopedonale che dimostra che qualcosa è stato fatto. Inoltre il progetto marciapiedi da completare ha dovuto affrontare molte difficoltà legate agli espropri, ed è iniziato 5 anni fa, (molti privati faticano a cedere il posto auto davanti a casa per lasciare spazio ad un marciapiedi per tutti).
Quando siamo riusciti a bloccare la costruzione dei 750 appartamenti dietro i Salesiani, abbiamo dovuto convincere molti consiglieri comunali che era una operazione priva di buon senso e non andava votata.

Non mi sento offeso dalla prima parte della sua risposta, in fondo gli assessori ai quali vi siete rivolti fanno parte dei meccanismi della politica, ed è alla politica che normalmente si rivolgono i comitati di quartiere per realizzare i loro obiettivi, perché gli amministratori sono politici o delegati dalla Politica.
Ai comitati spetta il compito di mettere in evidenza i problemi grandi e piccoli della zona di appartenenza, debbo riconoscere che il vostro sta lavorando con metodo e coscienza.
Fra i comitati della terza Circoscrizione, ricordo con piacere quello di San Massimo, presente da più di 20 anni, persone di tutte le estrazioni sociali, ma con un solo obiettivo: incidere propositivamente sul territorio per il bene di tutte le categorie.
Se corso Milano avesse avuto un comitato come voi a tempo debito forse non sarebbe ridotto così, il vostro gruppo ha un po’ di arretrati da recuperare, ma non vi manca la voglia di fare.
Soffiati alessandro