Che i cittadini veronesi si sentano insicuri è un dato confermato anche da recenti sondaggi;
che gli interventi del governo di centro-destra nazionale e locale non siano stati in grado di modificare questa percezione e soprattutto non siano stati capaci di creare un reale miglioramento nelle nostre condizioni di vita lo dimostrano i continui eventi violenti che caratterizzano la cronaca veronese: l’ultimo avvenuto domenica pomeriggio davanti a molte persone in un parco del nostro centro.
Anche questo fatto dimostra quanto durino poco certi proclami fatti per vincere le elezioni, inutili quando si tratta di amministrare i problemi di tutti i giorni.
Non è questa la società in cui vogliamo vivere. I problemi di una società come la nostra sono complessi: gli annunci chiassosi, il clamore e lo scalpore non servono certo a risolverli. Bisogna affrontarli con la dovuta serietà e con una competenza che non si improvvisa.
Non basta identificare dei gruppi ( che possono essere i rom o gli immigrati rumeni ) e addossare a loro tutte le ragioni dell’insicurezza : la realtà dimostra che i presunti colpevoli spesso diventano vittime. Non basta spargere qualche decina di soldati per la città per impedire che si verifichino situazioni come quelle di domenica scorsa.
Eppure come Partito Democratico, nonostante riteniamo sbagliate sia la diagnosi della questione sicurezza proposte da Tosi, sia la conseguente terapia, non ci tiriamo indietro né strumentalizziamo quanto sta avvenendo e ci mettiamo a servizio di una città a cui vogliamo bene e che sta assumendo un’immagine sempre meno coerente con la sua storia e la sua bellezza.
Per questo accanto alle critiche elaboriamo delle proposte precise, partendo da quanto si potrebbe fare ai Giardini Raggio di Sole ed essendo disponibili a parlare assieme per la soluzione dei problemi, se l’amministrazione lo vorrà abbandonando la sua vuota demagogia.
Andrebbero incentivate politiche di integrazione e coinvolgimento che consentano a tutti gli abitanti della nostra città di sentirsi bene a Verona. Reprimere non basta. È necessario intervenire a monte.
Ma questi sono interventi a medio termine i cui risultati non sarebbero visibili subito.
Dunque nell’immediato proponiamo anche assumendoci l’onore-onere in prima persona o coinvolgendo associazioni di cittadini sensibili ( e ce ne sono, altro che le ronde padane !)
1) Riaprire dunque il bar per creare un circuito di persone che vigili automaticamente sul luogo
2) Organizzare dei turni di vigilanza e, in certi periodi dell’anno, anche di gioco (ci sono esperienze esistenti in vari comuni della nostra provincia) affidati anch’essi a cittadini.
Più che militarizzare le zone verdi dove dovrebbero giocare bambini, conversare le nostre donne e riposare i nostri anziani, dobbiamo renderle vivibili, vivibili per tutti.
PD di VERONA
Nessun commento:
Posta un commento