Dopo l’ennesimo atto di violenza commesso nel cuore della città, quanto dobbiamo aspettare per iniziare ad interrogarci ? e a pensare che le risposte che sono state date fino ad ora dall’amministrazione Tosi sono semplicistiche e, nei fatti, errate ?
Nessuno nega che chi sbaglia, debba pagare, se possibile rapidamente e duramente: ma il ripetersi della violenza chiede anche risposte diverse. Si pensava che allontanando i rom, mettendo sotto pressione alcuni gruppi di extracomunitari la questione sicurezza d’incanto si risolvesse.
Basta scorrere le pagine che i giornali locali hanno dedicato ai terribili atti di violenza compiuti nel 2008, per capire che la realtà è ben diversa.
Attribuire a qualche gruppo di persone l’esclusiva della delinquenza e del male può servire per vincere le elezioni, ma non per risolvere i problemi. Non sono solo i “foresti” a mettere in difficoltà le nostre sicurezze.
Che fare allora ? Prima di tutto evitare di legittimare quei gruppi che della violenza e dell’aggressione al diverso fanno la loro ragion d’essere. Aspettiamo ancora che il nostro sindaco e i suoi assessori riconoscano di avere sbagliato a sfilare con alcuni di loro nel dicembre del 2007.
Vanno isolate culturalmente e politicamente quelle frange del tifo gialloblù che continuano a fare tanto male alla nostra città: l’impressione è invece che li si protegga continuamente quasi dovendo rispettare un patto d’onore. E questo è grave.
Poi dobbiamo lavorare sui fondamenti valoriali di questa città, investendo sulla famiglia, sulle agenzie educative e sulla cultura : esattamente il contrario di quello che a livello nazionale e livello locale il centrodestra sta facendo coi vari tagli sulla scuola e sulla cultura.
Si deve cambiare direzione decisamente: in ogni caso, i fatti sono più forti di ogni propaganda, la cronaca, in questo caso purtroppo, convince di più di ogni comparsata televisiva.
EMANUELE AMAINI
Coordinatore del PD di Verona
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