Signor Presidente,signori Assessori e colleghi,
dagli organi di informazione abbiamo appreso della vicenda che ha coinvolto un Assessore di questa Amministrazione ed un Assessore Regionale.
Nello stigmatizzare il comportamento di chi ha occupato minacciosamente l'ufficio dell'Assessore Luciani, ritengo comunque che sia il caso di approfondire quale sia il ruolo di chi rappresenta tutti i cittadini, in quanto facente parte della Giunta provinciale.
Il fatto scatenante di un nuovo rigurgito di violenza a Verona, evidentemente la tragica vicenda Nicola Tommasoli non ha insegnato alcunché, è stata la partecipazione ad un convegno a Casa Pound da parte degli amministratori pubblici già citati.
L'Assessore Donazzan ha duramente ripreso l'estemporanea uscita del Presidente della provincia di Treviso che, durante un incontro con gli studenti di un istituto superiore, nella loro scuola, ha usato l'espressione”se parlo en dialeto me capio?”. Questa espressione avrebbe ferito l'immagine ed il prestigio del Veneto.....il suo comportamento è invece sicuramente più edificante.
Cosa dire infatti dello stesso Assessore che partecipa a una riunione privata, con la scusa di incontrare gli studenti, di un'associazione chiaramente identificata come erede di cultura fascista, nel cui sito si propagandano libri di tutti i maggiori autori filo-nazisti del XX secolo . Manca solo Rosenberg con il suo Mito.
Ritengo quindi che anche l'Assessore Luciani poteva fare a meno di pubblicizzare questo incontro e non parteciparvi, proprio per evitare contiguità culturale con un mondo nostalgico di ideologie che ritenevamo sepolte con la fine del secolo scorso.
Chiedo pertanto allo stesso assessore Luciani un chiarimento in merito.
Lorenzo Dalai
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