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mercoledì 25 gennaio 2012

Sotto sfratto agli anziani del Saval Il Comune: “Pagate o ve ne andate”


Da almeno due anni il gruppo anziani del Saval che anima la piccola sala comunale sita in via Marin Faliero 79 sollecita l'attenzione dell'amministrazione su interventi urgenti di ordinaria amministrazione che riguardano tanto il mobilio della sala (costituito per lo più da residuati di banchi e sedie scolastiche più adatti a dei bambini che a degli adulti), quanto la tinteggiatura dei muri, la riparazione dell'impianto di condizionamento e, a livello organizzativo, la possibilità di gestire con più flessibilità gli orari di apertura e di chiusura.

Più recentemente gli anziani si erano rivolti ad alcuni consiglieri della Terza Circoscrizione affinché intercedessero presso il Comune, ciò che è avvenuto in data 7 dicembre 2011 con una lettera all'assessore al Patrimonio Daniele Polato da parte del capogruppo Pd in Terza Sergio Carollo.

Per tutta risposta, in data 11 gennaio 2012 il Settore Patrimonio del Comune invia agli anziani una lettera con la quale gli intima di versare entro il termine perentorio di 15 giorni (dunque entro giovedì prossimo 26 gennaio 2012) la somma di 374,40 euro per il pagamento del canone annuale, più altri 319 euro di compartecipazione alle spese delle utenze. Inoltre il Patrimonio specifica che tutti gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione debbono considerarsi a carico degli anziani, previa autorizzazione degli organismi comunali competenti che comunque potranno revocare la concessione all'uso della sala in qualunque momento.

Posto che gli anziani impiegano la sala principalmente per giochi da tavolo, il trattamento che il Comune gli sta riservando ci sembra fuori da ogni grazia di Dio. Anziché premiarli per preservare spazi di socialità e convivialità in un quartiere già difficile e in condizioni già precarie (la sala è già troppo piccola rispetto la 40ina di anziani che la frequenta), il Comune li sta vessando in modo intollerabile.

Se una regolarizzazione deve esserci, essa deve venire accompagnata da opportuni supporti sociali, che mettano gli anziani nelle condizioni di capire come si gestisce un'associazione e come reperire le risorse necessarie al suo mantenimento. Ma ci sembra impossibile che una città che butta via centinaia di miglia di euro all'anno per la sponsorizzazione di società sportive professionistiche non sappia trovare ulteriori agevolazioni per un gruppo di anziani di quartiere.

E' strano, infine, che il Comune si sia deciso a rispondere alle loro legittime richieste soltanto dopo l'interessamento di un consigliere dell'opposizione (infatti la lettera di risposta del Patrimonio è indirizzata soltanto al rappresentante degli anziani e non al consigliere che aveva sollevato il problema), segno che fino a ieri la questione non aveva destato il benché minimo interesse da parte dell'amministrazione.

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