Guardate i gigli del campo: nemmeno Salomone, in tutta la
sua gloria, era vestito così.
Oggi l’uomo si sofferma sempre meno ad ammirare la bellezza
delle cose semplici. Spesso, invece, è tutto preso dai suoi interessi: vuole
avere e possedere sempre di più e, per ottenere il suo scopo, non guarda in
faccia nessuno, si lascia corrompere e corrompe. Il suo stipendio non gli basta
più, vuole case, ville e barche, fa festini, spende e spande. Forse, il suo
cuore è inquieto, perché il suo stile di vita sopra le righe prima o poi verrà notato.
O forse no, perché confida nella robustezza di un sistema di malaffare
collaudato e inattaccabile.
Quanti casi ci raccontano giornali e telegiornali. E, facendo
due più due, quanti casi potrebbero emergere se solo qualcuno parlasse o si
indagasse un po’. Cosa si aspetta ad alzare completamente il velo sulla corruzione?
Sembra impossibile, ma la corruzione ci costa molto in
termini economici e ci fa restare indietro come singoli, come comunità e come
Paese.
Eppure qualcuno di onesto c’è sicuramente ancora. Vale la pena di chiedersi, ancora una volta, se
avere fiducia negli onesti rimasti o se sia meglio astenerci dal voto oppure se
sia meglio affidarci, ancora una volta, per un ventennio al demagogo di turno.
Maria
Luisa Castagnini Biondani
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